recensioni dischi
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KODACLIPS  "Glances"
   (2022 )

I Kodaclips sono un quartetto cesenate fondato nella seconda metà del 2021. Pur provenendo da realtà musicali molto diverse, i tre musicisti hanno plasmato il proprio sound intorno ai più moderni sviluppi dello shoegaze ed a varie influenze anni Novanta.

La band ha debuttato da pochissimo con “Glances”, un disco che nel titolo omaggia “Don, Aman” degli Slint, un pezzo dal capolavoro “Spiderland”. I pezzi dell’opera prima firmata Kodaclips sono otto, accomunati da un senso di inquietudine e sofferenza, oltre che da un sound che rimane spesso sospeso in atmosfere sognanti, incorporando tracce di math in una proposta che in equilibrio tra shoegaze, post- e space rock, giocando con aperture sonore, riverberi infiniti e spessi muri di distorsione.

Sin da “Temporary 7”, comunque, i Kodaclips propongono percorsi poco lineari e per questo raramente prevedibili, ma sempre perfettamente a fuoco. Se “Drowning Tree” deflagra dopo essersi immerso in atmosfere eteree, “Not My Sound” corre su binari shoegaze purissimi per tutta la sua durata, mentre “Longinus” è l’espressione più math del lotto.

Chiude il percorso lungo e rarefatto di “Chrysomallos”, con increspature che rappresentano gli epicentri emozionali del brano, ma nel mezzo brillano “Cerbero”, che alimenta la tensione lentamente prima di lasciarla esplodere, e “Pacific”, dove gli Slint sembrano incontrare i Diiv.

Con “Glances”, i Kodaclips si regalano un esordio di grande valore, inserendosi autorevolmente una scena italogaze ultimamente non troppo vivace. La sensazione è che i Kodaclips abbiano grandi cose nelle corde: non resta che attendere conferme. (Piergiuseppe Lippolis)