recensioni dischi
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CARRESE  "Valvola"
   (2022 )

Un vecchio saggio adagio recita che “Non tutti i mali vengono per nuocere”: e quanto è vero! In musica, ricordo l’eclatante e fortunosa convalescenza che colpi l’ex calciatore Rod Stewart, il quale per passare il lungo tempo di degenza chiese una chitarra da strimpellare… e da lì partì la clamorosa ascesa verso il successo.

Magari, questo potrebbe succedere (con le debite proporzioni) anche alla cantautrice Carrese (Roberta), rimasta ferma ai box fisici per un intervento al cuore, con la conseguente sostituzione di una “Valvola”, proprio come il titolo del suo primo e.p. di 7 brani, realizzato sotto l’egida di un ottimo trio di producer: Marta Venturini, Cristiana Dalla Vecchia e Francesco Fioravanti.

La lunga sosta ha fatto si che Roberta si sia ricompattata nel suo arduo iter psico-fisico, mettendo a punto riflessioni e sensazioni notevolmente risolutive per il progetto in questione. Per aprire il settebello, ecco il feat. di Gemello, che compartecipa nel significativo brano “Squali” con ambientazione acquatica, come immersi nei fondali con una speranza di salvezza, nella quale l’unico anelito è quello di “Stare bene” con un mood fascinoso ed intrigante, mentre in “Radici” c’è sicuramente lo zampino della Venturini per l’impostazione vocale e sonora che rimanda allo stilismo di Calcutta (suo cliente per l’album “Mainstream”).

Non è che ci sia bisogno di “Freud” per intuire che la stoffa di Carrese srotola lucida, senza strappi clamorosi ma con un’identità delineata e fantasia ammaliante. Non c’è nulla “Fuori contesto”: sarà pure una cosmic-ballad ma qui la Nostra sa tirar fuori bene la voce, mentre “Sud America” ti lancia in uno slow-trip senza meta, fluttuante, tra tastierine e asettica e-drum che avvolge con spirito riflessivo.

Al dessert finale, vengono servite squisite “Fragole” cantautorali, che riempiono la pancia con apparecchiata minimale: chitarra acustica e poco altro per destare indubbia attrattiva. Beh, i conti tornano: se quel diablo di Pelù la volle nel suo team a The Voice of Italy per portarla in finale, evidentemente aveva nasato quel talento latente (ma prossimo a esplodere…) di Roberta. Poi, con umiltà e pazienza, l'artista ha fatto la sua crescita silente ma concreta, dribblando l’incidente di percorso ma ora, con una nuova “Valvola”, regolerà il flusso del condotto musicale facendo battere non solo il cuore ma anche le mani di una più che probabile platea crescente. (Max Casali)