recensioni dischi
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MONJOIE  "Tanto tempo fa prima del caos"
   (2022 )

Dopo l’ottimo Love sells poor bliss for proud despair del 2020, ispirato a noti poeti inglesi, l’attesa per il nuovo disco era notevole, ed eccolo puntuale a due anni di distanza. Tanto tempo fa prima del caos, che registra la partecipazione di Edmondo Romano (Ancient Veil, ex Eris Pluvia) ai fiati, si basa ancor una volta su una serie di ballate imperniate su testi poetici e toccanti, con una componente vocale maggiormente in evidenza rispetto alla parte strumentale, spina dorsale del precedente album.

L’ascolto del brano di esordio (“Canto dei due voli”) ed il suo etereo inizio guidato da morbide e ammalianti tastiere, seguito da “Febbre”, espressione di una curiosa ed interessante sintesi musicale tra filastrocca e fiaba, lasciavano presagire un altro lavoro di spessore, impressione che si confermava man mano che il CD scorreva nel lettore.

Il disco è suddiviso in dieci episodi strutturati nell’ambito di un quadro di fondo dove emergono apprezzabili assoli di tastiere prevalentemente basati su un sound “anni ottanta”, uniti a momenti con impronte sognanti che tendono a riproporsi nelle varie tracce. Senza soffermarci sui dettagli di ogni singolo capitolo, lasciando così al lettore il gusto della scoperta, citiamo “Dogma”, penultimo brano impreziosito da delicate note di violino che ci ha trasmesso sensazioni di infinita dolcezza.

Maggiormente centrato sulla concretezza e su sonorità elettroniche rispetto ai due lavori che lo hanno preceduto (di cui uno acustico), Tanto tempo fa prima del caos sancisce il ritorno della band alla loro originaria dimensione rock-new wave che vanta un songwriting di pregevole fattura e, last but not least, una “presa melodica” in grado di lasciare il segno. (MauroProg, AlbeSound)