recensioni dischi
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BRUT OSS  "Brut Oss"
   (2022 )

Usciti per OrzoRock Music, i Brut Oss debuttano con l'omonimo album, costituito da 6 canzoni immerse nello stoner. Sono piacentini e affermano di ispirarsi alle nebbie padane. In effetti, il sound non ricalca esattamente le lande desertiche a cui di solito il genere si ispira. Il suono è più scuro, più buio, come si sente nel pezzo lento “Run away from this town”, inizialmente introdotto da basso e chitarra pulita in delay, per poi esplodere nel finale, non prima di averci riscaldati col rumore di braci.

Altro brano trascinato è quello di chiusura, “Climb with me”, che con le note riverberate di chitarra e un basso che si altalena spesso tra ottave acute e gravi, delinea un ambiente denso e fumoso, come le valli umide d'ispirazione.

Ma il disco è caratterizzato soprattutto da brani rapidi e forti, come l'opener “On/off”, che va nel ritmo shuffle, così come il quinto pezzo, che ricorda il riferimento osseo del nome della band: “How to waste your time boiling bones”. La voce ricorda un po' quella di una ex band stoner veneta, i Treremoto di “Sarà che”, ma in inglese. Ci sono digressioni punk come quella di “Mouse & Lion”, e un brano strumentale: “Radio alone”, dove sopra un sound fuzz, siamo accompagnati da uno speaker radiofonico spagnolo.

E' un piccolo assaggio di una band che fa una proposta già conosciuta, valida ma in cerca di una personalizzazione. (Gilberto Ongaro)