recensioni dischi
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LEVIATHAN  "Mischief of malcontent"
   (2022 )

Il decimo disco dei Leviathan, “Mischief of Malcontent”, festeggia i loro 30 anni di attività. Conta “solo” 5 brani al suo interno. Ma uno di essi dura 8'29”, un altro 13'18”, quindi, vista la durata complessiva, è un LP a tutti gli effetti. Siamo nell'ambito del prog metal, quindi i fan dei Dream Theater troveranno pane per i loro denti. Anche se in realtà, il brano “Dark side down” è sorretto da un riff che può ammiccare tranquillamente al thrash.

La band statunitense ha autoprodotto il disco, e sopra le varie terzine all'unisono, arpeggi bachiani di chitarre, e i giochi ritmici che piacciono tanto ai patiti del genere, scorrono testi tosti. Come il film “Matrix” dichiara che l'uomo si comporta come un virus, “Unfriendly to humans” porta una sana consapevolezza: “Earth's greatest threat is Man”. “Rorschach test”, partendo da un discorso sulla percezione della realtà, basata sull'esperienza, arriva a profetizzare l'arrivo di rivolte, quando le persone scopriranno certe menzogne: “Propagate the amorphous lie / Feed the mob, exploit fear. / War on terror, native soil. / Insurrection drawing near”.

Un ritmo con groove caratterizza “Sembiance of self”, con tanta ricchezza di cambi. Si può definire assai divertente, questo pezzo. Le parole portano avanti il discorso del brano precedente: “Spin the old, tired lie / Trying not to think / Speak freely of loss / Schemes and drama slowly sink”. Quasi tutte le canzoni sono terminate da parlati rivolti direttamente all'ascoltatore, cercando di risvegliare la sua coscienza.

Ma adesso affrontiamo “The world is watching”, il lungo finale del disco. Un'introduzione fuorviante non fa presagire l'energia che sta per arrivare. Poi arriva una parte cadenzata, in cui a destra e in lontananza, si sentono anche accordi di pianoforte. Zone in diminuito, parti con accelerati... Insomma, è molto variegata la musica. E il testo ricorda che la storia ci avverte dei cambiamenti, dobbiamo saperla leggere: “History warns us / Tyrants whose kingdoms fell. / Guilt of perverse crimes, / hung in a prison cell”. Emerge un pensiero fortemente etico: “Do not let the words die. / See with unpolished eyes. / Last breath upholds ideals. / Without sacrifice what would be real? / Cannot have truth without trust. / Expose decency covered in rust. / Freely broadcast the airwaves. / In exchange for moral transparency. / Looking forward, will common sense prevail? / The earth looks so tired, sick, and pale. / Put us out of our misery”.

Un disco con un messaggio, e tanto prog metal! (Gilberto Ongaro)