CRISTIAN ESTRELLA "Poisseau"
(2022 )
Di interazioni tra musica e arti visive, ce ne sono da sempre. Ad esempio, il compositore Mussorgsky creò una serie di brani, ispirati alla mostra di quadri di un amico: “Pictures at an exhibition”. Poi Ravel ne scrisse una esaltante orchestrazione. Tutto parte da quel desiderio sinestetico, da sempre presente negli animi poetici, di poter vedere la musica, o di udire i colori. In questo caso, Cristian Estrella, artista argentino-slovacco, ha fatto il contrario: prima ha realizzato 22 tracce musicali (in verità tutte collegate, non c'è stacco tra l'una e l'altra). Dopodiché, il 29 luglio 2022, le ha eseguite al Museo Les Bains-Douches di Chauvigny (Francia), mentre le artiste visual Sally Annett e Christiane Candries hanno realizzato una performance che ha preso spunto dalla musica.
Le due artiste fanno parte dell'Atelier Melusine, che trae il proprio nome da Melusina, una chimera: una sirena che può anche volare. In corrispondenza, Cristian Estrella ha intitolato l'album che contiene le 22 tracce “Poisseau”, traducibile con “pesce volante”, un'altra chimera. Le musiche sono realizzate esclusivamente con vst, cioè strumenti virtuali, e in più punti si sente. Se non vi dà fastidio l'effetto midi, la sonorità ottenuta ricorda un po' quella dei videogiochi dei primi anni '00. Violini e cori chiaramente “di plastica”, così come le parti di clarinetto. Ma se l'effetto ricercato è quello dello straniamento, allora Estrella è a cavallo. Infatti, anche quando si sonorizzano i vecchi film muti, del filone surrealista e dada, spesso si utilizzano questi suoni palesemente artificiali, che però danno l'esito di qualcosa di “altro da sé”, di estraneo seppur familiare.
Diciamo pure perturbante, come si sente chiaramente nella settima traccia, “Où tout ce qui est profond se voile dans l'obscurité”. Anche i titoli indicano che questa scelta è voluta dall'elemento narrativo. I titoli sono versi: da soli sono mezze frasi non del tutto afferrabili, ma letti nell'ordine rivelano una poesia. “Puisque voler c'est nager dans l'air”: “Siccome volare è nuotare nell'aria” è un fulgido esempio. Tutto ruota a questa figura mitologica della donna pesce volante. E questa fusione di umano e pesce, di aria ed acqua, è utile alla realizzazione sinestetica musica – arte visual. Chissà che cosa hanno realizzato in quel museo! (Gilberto Ongaro)