MATT MUN "Lux"
(2022 )
Mått Mūn è il moniker di Mattia Menegazzo, produttore e chitarrista veneziano che da poco è tornato con “Lux”, un album figlio dell’esperienza del lockdown. Descritto come “un’elegia per l’unvierso e il suo mistero”, il disco vuole rappresentare un viaggio interstellare alla ricerca della luce originaria.
Si tratta, quindi, in prima battuta di un lavoro immaginifico, che riesce a ottenere quanto si propone attraverso una mistura liquida di educatissima synth wave, figlia dei Depeche Mode e di Neon Indian, del dream pop meno rarefatto e di indovinate incursioni alternative rock.
Pur essendo chiari i riferimenti culturali dell’artista veneto, la proposta artistica elaborata rimane personale nel suo essere un caleidoscopio di luci e colori, un’astrazione su cui levitare.
Aperto da “Divine”, un brano dai muscoli più tesi che non disdegna qualche legame con il rock, e chiuso dalle divagazioni space di “Cosmic Kiss”, il disco regala buonissime sensazioni per tutta la sua durata: “Waves”, con qualche effetto acidulo fra le stratificazioni melliflue, “Neon Dreams” col suo pulsare luminoso e rassicurante, “Red Shift” e “Soulprism” con la loro aura meditativa, entrambe arricchite dalla presenza di ospiti (rispettivamente Emilya Ndme e Are You Real?, moniker di Andrea Liuzza, titolare dell’etichetta Beautiful Losers che ha pubblicato “Lux”).
Il nuovo album di Mått Mūn convince pienamente grazie a una serie di belle idee che si sono concretizzate nella maniera migliore. (Piergiuseppe Lippolis)