SYSTEMS IN BLUE "Point of no return"
(2005 )
Seguitemi, perchè questa storia è fantastica. Siamo in Germania: Dieter Bohlen apre e chiude i Modern Talking a seconda di quanto sia affamata di denari la sua fidanzata del momento. Negli intervalli, scodella una one-man-band chiamata Blue System, con musiche identiche ai MT, testi identici, ma la sua sfiatata voce a far falsetti e a cantare, con dietro un gruppettino di coristi a supportarne i singhiozzi. Poi questi si stufano, e decidono di andare per i fatti propri, ma senza una particolare fantasia. O, meglio, una fantasia perversa: rifare esattamente quel tipo di musica, senza cambiar virgola alcuna, al massimo cambiando l’ordine delle parole. Blue System diventa Systems in Blue, con tanto di grafia e logo ricalcati con carta carbone. I titoli delle canzoni? “Magic Symphony” di BS diventa “Magic Mystery”, e così via. Come se Paola & Chiara, una volta stancatasi dei cori per gli 883, avessero fondato i 388 e avessero intonato “Hanno sgozzato Batman” o “Sud Ovest Nord Est”. Mistero su cosa abbia detto Dieter, intanto occupato in altri 15 progetti, tutti rigorosamente uguali. Ma se non fossero pazzi, non sarebbero famosi. (Enrico Faggiano)