recensioni dischi
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LE ZOCCOLE MISTERIOSE  "Oltre la siepe"
   (2022 )

Tutto si può dire, tranne che non abbia avuto un percorso tortuoso e complicato, la cult-band de Le Zoccole Misteriose, in quanto da oltre 5 lustri han resistito a cambi di line-up e nuovi battesimi (come FDA e L’Anoteca degli Orrori) ma ora, raggiunta la quadratura definitiva, l’assetto collettivo è decisamente consolidato con i giusti innesti.

Il quartetto abruzzese, capitanato dall’unico superstite originario Raffaele De Gregorio, fa ardere la quarta prova intitolata “Oltre la siepe”, incentrata su Giacomo Leopardi, e la loro miscela ustionante, a base di hardcore, stoner e post-punk, continua a non contemplare sconti a nessuno.

Qui si spara a vista già dalla titletrack, che sfreccia come uno strale avvelenato che fa tabula rasa in itinere, mentre il sax della nuova arrivata Adele Fabiani apporta folate di rinnovamento esecutivo in “Non ho bisogno di un sogno”.

Di certo, il reclutamento del drummer Davide Tenaglia permette alla band di poter sfogare rabbia e bile anche con l’insolita “La fine”, oltre a picchiar sodo su tutta la linea; e, se in “Pedro e Gino” spadroneggiano sax e la chitarra di Angelo Xunah Mirolli, in un disarmante turbinio atipico, i ragazzi non mancano di vomitare “Urla contro il muro” con appendice mantrica e paranoia latente, per chiudere il discorso di un “settebello” coriaceo, ad alto tasso di credibilità.

Dopo 25 anni di militanza, de Le Zoccole Misteriose possiamo fidarci a prescindere, con la certezza che il tradimento ideologico non fa parte del loro DNA: il tutto con formula all inclusive. (Max Casali)