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ADELE FABIANI  "Il vecchio e il mare"
   (2022 )

Sassofonista di grande talento e sensibilità, Adele Fabiani, vastese, pubblica per la Frakete! questa gemma purissima che naviga tra il jazz ed il prog in un susseguirsi di sperimentazioni di valenza musicale non comune. Un componimento poetico, sottolineiamo, in cui si avverte il bisogno vivo di scoprire e raggiungere nuovi orizzonti.

''Il Vecchio e il Mare'', ispirato al celebre romanzo scritto da Ernest Hemingway, è il frutto di un percorso analitico che alla già sopraccitata sperimentazione - evidenziata dal primo dei quattro quadri, che dà il nome all'album - unisce una visione musicale lungimirante. In "Il Vecchio e il Mare" ognuno degli stumenti che sale in cattedra ha una sua parte delineata, si aggrada in modo armonico seppur sempre personale.

La fusione ritmico-musicale è profonda in questo brano, la cui introduzione, affidata al synth di Roberto Zinni, sfumerà poi nell'onirico della successiva "Astri sopra il cielo di Vincent Van Gogh", l'esigenza di una tematica che sia unione di spazio e tempo, sogno e realtà. Proprio quello che il celebre artista olandese aveva desiderato nella sua vita sventurata; ma che Adele Fabiani trasforma in un gioco di ascolti che vengono dal cuore.

Se nel precedente brano vi è nitida la sovrapposizione di tromba e batteria, sino a creare una chiaroscurale luce di effetti che si innalza ed abbassa nella successione dei toni, la chitarra di Giovanni Carosella qui è narratrice accompagnata dal pianoforte, sempre meraviglioso negli accordi di Roberto Zinni. Un suono interposto, che diviene altissimo, tenorile nel vero e proprio recital di sax della seconda parte: par di vedere la suggestione di una grande onda che si solleva e ricade. Il contralto ed il trombone di Mirko Della Casa danno stacco sapiente tra i due atti affidati al sax solista.

''Dentro è solitudine'', terzo dei quattro motivi che costituiscono questo album che indichiamo subito di livello molto elevato, ha l'inquietudine del synth che è imperante, della chitarra a tratti incalzante e velatamente melanconica, ed un tema di costruzione che è il migliore tra tutti e quattro i motivi. Il sassofono qui vuole, può e costruisce. I temi proposti sono tre e si incastonano mirabilmente l'uno nell'altro. Non si può non citare anche il finale poetico, dettato dalla voce di Giovanni Carosella che diviene narratore: una immagine svanita che ricompare, "la vita che assomiglia ad una notte insonne", una luce dimenticata spenta, uno stereo dove ci sarà sempre un disco, quello della propria esistenza, pronto a suonare.

''Blues for A'' chiude la track list ed è un sipario a questa sperimentazione di indubbia bellezza, una composizione che Adele Fabiani ha iniziato e portato a termine due anni or sono, nel 2020, ed in cui il gioco si sbizzarrisce senza più confini. (Leo Cotugno)