recensioni dischi
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ANDREAS HIROUI LARSSON  "Seduced by (a) last year"
   (2022 )

Questa mezz'ora è abbastanza stravagante, anche se alla base c'è un concetto interessante. Uscito per la Thanatosis Produktion, “Seduced by (a) last year” di Andreas Hiroui Larsson, sono trentacinque minuti di chiacchiere sovrapposte, pronunciate rapidamente e lette senza particolare enfasi. Tre voci, dei tre artisti coinvolti: Andreas Hiroui Larsson, Johanna Arve, e Johan Jutterström. Senza avere una spiegazione, è difficile capire il senso della strumentazione dichiarata: proiettore, chiavette flash drive, laptop, accanto a piatti, batteria e sassofono.

Accanto alle chiacchiere, possiamo ascoltare un pianoforte jazz, un assolo di sax, una voce che canta in lontananza, loop di rumori non identificabili, batteria, e... forse il fruscio del proiettore? Questa traccia è uno dei misteri più arcani incontrati. Sperimentale è un eufemismo, perché qui più che la musica sperimentale, c'entra la filosofia. Come ci dichiara l'ufficio stampa, arte, musica e filosofia si compenetrano, scambiandosi di ruolo e perseguendo ognuna gli scopi delle altre. Allora, potremmo dire: la musica filosofeggia, il discorso filosofico diventa una performance artistica, e l'arte suona. Forse, con il proiettore o le chiavette?

Verso la fine, resta una sola delle tre voci a parlare, e gradualmente abbassa sempre di più il tono, fino a parlare sottovoce. Gli ultimi tre minuti sono per sola batteria e sassofono, tutto ovviamente free. Forse, cogliendo parte dei discorsi pronunciati, si può intuire l'intenzione di simile esperimento. O forse è necessario assistere dal vivo alla performance; così, resta intatto il mistero.

A me piacerebbe assistere ad un assolo di proiettore! (Gilberto Ongaro)