recensioni dischi
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MARTIN TAXT  "Second room"
   (2022 )

Musica e architettura hanno diverse cose in comune, a partire dalla struttura e dal calcolo matematico. L'artista Martin Taxt, per il suo lavoro “Second Room” (uscito per Sofa Records), si è ispirato alle creazioni dell'architetto Sou Fujimoto. Dunque, prima diamo un'occhiata ai suoi edifici e alle sue dichiarazioni. Le sue costruzioni comunicano con l'ambiente esterno, ispirandosi alla natura, e al concetto di “caverna” e “nido”, due tipi diversi di abitazione. Vediamo sorgere numerose barre, che formano strutture reticolari e geometriche, che però lasciano la visibilità dell'ambiente circostante. Di più non mi azzardo a descrivere.

Per “Second Room”, Martin Taxt ha composto dei brani sax contralto, due tube microtonali (e queste danno una certa particolarità al clima musicale), sintetizzatore modulare, organo, contrabbasso e... campanelle (hand bells). Si tratta di 4 tracce, ognuna della durata di circa 10-11 minuti. “Cave vs Nest” e “Swelling forms of domes” sono costituite principalmente da suoni lunghissimi dei fiati, si verifica una dilatazione temporale, è un'esperienza immersiva.

“Paving seen from above” fa sentire le campanelle, e cambia il tipo di approccio. Si tratta di una comunicazione fra suoni e silenzio. All'inizio infatti, tutte e 5 le campane o campanelle (sono in 5 a suonare, e in questo momento tutti ne hanno una) suonano insieme, per poi lasciare lunghi secondi di pausa, tra un colpo e l'altro. Dopodiché, iniziano ad occupare gradualmente più spazi, lasciando assaporare ogni suono, fino al suo smorzamento. Ad un certo punto, i musici iniziano a fischiare. Ma non fischiettano melodie: i fischi sono ascendenti. Forse non sono loro a fischiare, è il synth modulare. Ci son cascato! Beh, inutile districare l'inganno. Ciò che conta è l'esito complessivo qui: un'atmosfera sonora iper statica, una tra le più statiche che abbia mai incontrato finora su Music Map, tra le varie proposte diciamo ambient, per capirci.

Questa staticità più forte del solito, probabilmente è effetto della scelta delle tube microtonali. Utilizzare note tra loro più vicine di frequenze del semitono, rende oscura la percezione di un cambiamento di altezza netto, soprattutto alle orecchie occidentali. In realtà di statico è solo il ritmo (assente), ma i suoni vacillano gradualmente, come vacillano i grattacieli al vento, ai piani più alti. “Disruption, disjunction, deconstruction” chiude il lavoro con altri di questi suoni “lunghi e larghi”, per poi deviare sui moduli del synth nella decostruzione sonora.

Per l'architetto giapponese, il nido è la casa confortevole, mentre la caverna è l'antro oscuro e misterioso. Però, gioca in favore della caverna, che può celare anche nuove soluzioni, nuovi adattamenti fra uomo e natura. E così, il compositore norvegese Taxt non vende sogni, ma solide realtà (cit.). Solide realtà sonore, fatte di suoni costanti e sicuri come le fondamenta. (Gilberto Ongaro)