recensioni dischi
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LUCA URBANI  "ElectroDomestico"
   (2007 )

C'era una volta il techno-pop made in Italy, arrivato al suo massimo splendore verso la fine degli anni '90 grazie a un duo che di rime volutamente ironico-retoriche e geniali riff di sintetizzatore aveva fatto la sua ragion d'essere. Oggi i Soerba di Luca Urbani e Gabriele D'Amora non ci sono più - la reunion del 2006 con il brano "Dance Citadine" incluso nel tributo a Garbo rimane un episodio isolato - e così spetta allo stesso Urbani, nella sua nuova veste solista, raccoglierne il testimone e portare un ulteriore contributo alla causa della musica sintetica. Anticipato dal singolo radio "Top Song", 'ElectroDomestico' è un album costato sei mesi di lavoro al Frequenze Studio di Monza, anche se il progetto originario in realtà prevedeva un lavoro-fai-da-te (da qui il titolo e la sleeve di copertina raffigurante un notebook) nell'intimità delle pareti domestiche. Nove anni dopo la pubblicazione di 'Playback' (30 mila copie vendute), l'esordio solista di Urbani si caratterizza come più maturo, minimale, quasi decadente rispetto alla musica divertente e a tratti scanzonata dei Soerba. Un disco dove per la prima volta, insieme ai consueti testi non-sense e i giochi di parole che fanno riferimento alla quotidianità, ai rapporti e ai disagi personali (amore, denaro, insicurezza, amicizia, solitudine), trovano spazio alcuni passaggi sulla politica, apartitica, intesa nel senso più sociale del termine. Brani come "Il mondo è uno slogan", "Festa borghese", "La mia verità" offrono, con meno sorrisi e ironie rispetto al passato, diversi spunti di riflessione sulla mediocrità e sui mali che affliggono la società attuale. Anche sotto l'aspetto musicale 'ElectroDomestico' segna una svolta rispetto alle produzioni precedenti e riflette bene il nuovo percorso intrapreso da Urbani verso un'elettronica più matura e introspettiva, curata sia sotto il profilo compositivo che di produzione. I Soerba salgono alla ribalta della scena elettro-pop con il fulminante esordio di 'Playback'. Uscito sotto etichetta Mercury, il disco vende oltre trentamila copie, cifra importante per un genere che in Italia ha sempre avuto difficoltà a trovare spazi. Nell'autunno dello stesso anno partecipano a 'Sanremo Famosi' con "I Am happy" (primo singolo estratto, indiscusso tormentone dell'estate 1998) e successivamente alla 'Festa del Disco', vincendo nella sezione 'Giovani' con il brano "Fuori di testa". L'anno successivo i Soerba approdano sul palco del Teatro Ariston nel 49° Festival di Sanremo con il brano "Noi non ci capiamo". Al termine del tour che li vede on the road per un anno, i due firmano un nuovo contratto con l'etichetta Mescal e iniziano a lavorare al seguito di 'Playback'. Nel frattempo Urbani dà vita al progetto trasversale Zerouno e firma alcune collaborazioni eccellenti con Alice e i Bluvertigo (a quattro mani con Morgan scrive "L'Assenzio", presentato a Sanremo nel 2001). "La Vittoria Dei Cattivi" (questo il titolo del secondo album) vede la partecipazione di diversi musicisti tra cui Lele Battista e Giorgio Mastrocola dei La Sintesi, Morgan in veste di arrangiatore e TechnoTeo, co-produttore insieme a Gabriele D'Amora di tre dei quindici brani del disco. L'anno successivo i Soerba si rinchiudono in studio per lavorare alla raccolta di b-side, dal titolo '1996 beside 2002'. E' anche l'ultima produzione firmata insieme, prima della separazione per divergenze artistiche (con l'unica eccezione della reunion del 2006 per il tributo a Garbo). Più recente invece l'esperimento Deleyva, nato come live set techno/house (fatale al riguardo è una vacanza estiva a Ibiza) e che invece col tempo si trasforma in un progetto discografico con la pubblicazione ad oggi di due singoli: "Happy spaceman" e "Amiamoci", entrambi sotto etichetta Contakt.