SEBASTIANO DE GENNARO "Musica razionale"
(2022 )
Siete stanchi della lacrima facile? Venite a rinfrescar la mente con un po' di enigmistica musicale. La musica è matematica, in realtà si sa da sempre. Solo che i musicisti, nonostante più di un secolo di avanguardie, ancora tendono a privilegiare le emozioni come contenuto principale delle loro composizioni. Ci sono i coraggiosi che seguono le orme di Luciano Berio, John Cage ed altri (ri)pensatori del Novecento musicale, ma bisogna andarli a cercare. Ci pensiamo noi, nevvero? Siam qui apposta!
Sebastiano De Gennaro ci propone “Musica Razionale”, titolo inequivocabile per questo lavoro, uscito per la collana “19'40” (anche il nome della collana è un programma). Si tratta di 6 fenomeni matematici sonificati. Cioè? Esistono delle funzioni matematiche, delle sequenze di numeri, e vengono tradotte in suoni. Ogni fenomeno è introdotto in inglese, dalla voce narrante del musicologo Francesco Fusaro (e dal divulgatore scientifico Paolo Soffientini nella versione digitale). Sebastiano suona percussioni, e accanto a lui c'è Simone Pirovano ai sample elettronici e Yoko Morimyo al violino. Nonostante gli spiegoni, molto resta misterioso.
“Congettura Collatz”, il primo esperimento, ci fa sentire un trillo costante di vibrafono, disturbato da colpi improvvisi e secchi, simili ad interruttori. “Lo Shu”, introdotta dalla voce che ci dice che in quel frangente il numero magico è il 15, è una sequenza generata su un suono flautato e una serie di suoni molto più solidi. L'enigma è complesso da districare, come i cruciverba senza schema. Invece, “12 Facce” è più sgamabile: come ci spiega la voce, qui vengono sonorizzati dei dadi. Quelle rapide note ascendenti ricorrenti, devono essere i momenti in cui i dadi vengono lanciati. Dopodiché, il risultato è sempre diverso (sempre su suono di vibrafono), in base ai numeri usciti.
La voce ci racconta che, in teoria, la distanza tra 0 e 1 è breve, c'è solo ½. In realtà, tra 0 e ½, e tra ½ e 1 ci sono due infiniti “specchiati”. E allora parte “Farey Sequence”, che porta il nome dell'omonima teoria sulle frazioni. E da essa trae spunto per la musica, accompagnata su YouTube da un videoclip psichedelico, realizzato da Andrew Quinn. Per qualche motivo (o forse per nessun motivo), a un certo punto compaiono le celeberrime note di coltello (pardon) di violino della scena madre di “Psycho”. Se all'inizio sembrano una citazione estemporanea, poi invece si inseriscono nelle funzioni matematiche, entrando nel loop numerico.
Poi si passa a dei numeri “speciali”. Con “Ulam Numbers” entriamo nella spirale di Ulam e nella sequenza Fibonacci (questo mi ricorda “Firth of fifth” dei Genesis). Accanto allo xilofono, ascoltiamo anche il violino, che usa molto anche il proprio potenziale rumoristico, sulle corde. L'ultimo titolo incuriosisce: “Numeri malvagi”. Perché? Francesco Fusaro ci spiega che stavolta saranno considerati i numeri binari, 0 e 1. Dove sta la malvagità? Poi parte la musica, ed è tutto chiaro: 0 e 1 sono stati fatti corrispondere a due note distanti un tritono, il famoso diabolus in musica. Ecco perché.
Se vi chiedete “Is it music what we heard on these records?”, come vi anticipa il narratore alla fine del disco, già vi dà la risposta, presa da Luciano Berio: la musica è tutto quello che ascoltiamo con l'intenzione di ascoltare musica, tutto può diventare musica. Anche la matematica più fredda come questa. Tra l'altro, fredda... parliamone. Anche l'umorismo è un motto di spirito. Appunto, spirito. Ci avevate mai fatto caso alla presenza dello “spirito” in quest'espressione sulla risata? Ecco. Quindi, per giungere allo spirito, non bisogna per forza torturare l'anima con fiumi di lacrime e catarsi. Anzi, con la razionalità a volte si raggiungono esiti più soddisfacenti. (Gilberto Ongaro)