recensioni dischi
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PULSAR  "Nebula"
   (2022 )

Pulsar è il nome del progetto audiovisivo del compositore folignate Leonardo Pucci, da poco tornato con un nuovo album, intitolato “Nebula”, che si propone di rappresentare un viaggio attraverso il vuoto dello Spazio con sonorità electro-ambient sorrette da piano, sintetizzatori e batteria.

I brani di “Nebula”, registrati durante il lockdown, sono otto, tre dei quali impreziositi dalla presenza di Laura Agnusdei al sassofono (l’opener “Helium”, la titletrack e la conclusiva “Forgotten Wind”) e sin dalle prime battute si ha davvero la sensazione di vivere gli scenari che l’artista ha voluto evocare: il fatto che il disco raggiunga agilmente il proprio obiettivo potrebbe bastare per spiegarne la bellezza, ma “Pulsar” è anche di più.

Gli effetti psichedelici, la magniloquenza delle ambientazioni spaziali, le stratificazioni cristalline e le morbide rarefazioni penetrano facilmente sotto pelle e rappresentano i tratti più riconoscibili di un disco che, al di là dello svuotamento di significato dovuto all’abuso dell’espressione, assume un respiro pienamente internazionale ed è, ad oggi, una delle più belle pubblicazioni ambient dell’anno in corso, anche grazie alla capacità di accogliere tracce di musica neoclassica, kosmische music, jazz e, in alcuni casi, anche post rock.

“Nebula” è un disco importante, non soltanto bello, per le intuizioni, le idee e la tecnica compositiva di un artista sempre più ispirato. (Piergiuseppe Lippolis)