SILVER DUST "Lullabies"
(2022 )
I Silver Dust sono una band svizzera attiva dal 2013, da pochi giorni tornata con “Lullabies”, quarto lavoro in studio, giunto a circa quattro anni dal precedente “House 21”.
Gli undici brani di questo nuovo album ripartono da territori già tutto sommato esplorati con buoni risultati: un hard and heavy diretto e senza troppi fronzoli, impreziositi da parentesi sinfoniche e teatrali, stavolta con qualche traccia di elettronica in più ad arricchire ulteriormente gli arrangiamenti.
Il disco si apre con le sonorità epiche e cupe di “The Pact” e prosegue con l’hard rock più classico, ma non del tutto a fuoco, di “Emeline”. Va decisamente meglio con “Follow Me”, più robusta e infarcita di elettronica funzionale al contesto, prima delle sferzate elettriche di “Eternité”, cantata in francese e suggellata da ricami teatrali.
“Stand By Me” ammicca a sonorità goth, ma è ancora quando l’elettronica incontra il rock e il metal che i Silver Dust sembrano dare il meglio (“I’ll Risk It”). Il singolo “There’s a Place Where I Can Go” indossa i panni di una ballad molto melodica, mentre “Animal Swing” torna a muoversi su binari hard’n’heavy più canonici. “Burlesque”, con la sua furia distruttrice è il pezzo più brillante del lotto, poi completato da “Echoes of History” e dalle note classiche di “Forever”.
“Lullabies” mostra i suoi lati migliori quando c’è l’elettronica a contrappuntare le trame di chitarra e nei momenti più muscolari, mentre appaiono meno ispirati i pezzi che non si slegano sufficientemente dalla tradizione del genere. (Piergiuseppe Lippolis)