recensioni dischi
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IKE  "The great escape"
   (2022 )

Il trevigiano IKE, conosciuto anche come Isaac De Martin, è ritenuto uno dei 10 migliori chitarristi jazz italiani. Qui nel suo secondo lavoro propone una musica che miscela jazz ed elettronica con sapiente maestria, dando vita a una collezione di brani nella quale si percepiscono le influenze teutoniche (lui vive a Berlino da parecchio tempo e ha senz'altro interiorizzato l'anima musicale di una metropoli simbolo della sperimentazione musicale, basti pensare a David Bowie).

Sono musiche di clip o film immaginari che raccontano il nostro tempo assetato di verità ed emozioni autentiche ma dislessico, e distopico.

In questo disco, inoltre, c’è la collaborazione della cantautrice (ed attrice) americana Sera Kalo. Che quando entra in scena provoca un ulteriore salto di qualità notevole, una marcia in più un interplay energico e sensuale di alta scuola e di alta gamma che darebbe del filo da torcere anche a osannate vocalist internazionali.

La qualità si sente, bella e importante fin dal primo brano della raccolta, e nel secondo IKE dà prova del proprio talento in un bell'assolo. Insomma una sperimentazione di classe, con un ampio e raffinato ventaglio di suggestioni sonore, nuance, retrogusti, soluzioni originali. Al palato fanno venire in mente, per epidermica associazione, l'epoca d'oro del jazz rock anni Settanta con i dischi di Mahavishnu Orchestra e affini.

Un ascolto piacevole e stimolante, più adatto al tramonto e al crepuscolo, magari in dolce compagnia e con un buon bicchiere di bianco frizzante per scaldare cuori e temperatura, un disco che richiede molte repliche per essere apprezzato nelle sue sfumature e nelle sue stratificazioni grazie a un arrangiamento intelligente e mai banale. Voto 9.

Qualche nota di servizio per dare a Cesare quel che è suo. Registrato in svariate location da lKE stesso, l'album è stato poi affidato per il missaggio a Nene Baratto del Big Snuff Studio di Berlino, e per il mastering a Fabrizio De Carolis del Reference Mastering Studio di Roma. Copertina e artwork sono opera del grafico italiano Franz Longhi, che, in linea con il tema dell'album (la fuga dalle convenzioni e da un'epoca che soffoca e stritola), ha enfatizzato la dimensione analogica con il lettering dipinto a mano sulle fotografie stampate e rilavorate in Xerox. (Lorenzo Morandotti)