AM SAMSTAG "Dualism"
(2022 )
Il potente muro sonoro alzato da questo trio di Losanna, riporta la mente direttamente a Seattle, quando ormai un bel po’ di anni fa, i disagi causati dal noto pseudo sogno americano, lasciavano capire che il futuro fosse sempre e solamente a portata del più forte. Ma puntualmente c’è stato chi, accorgendosene, ha tentato una sorta di rivincita, una rinascita, gridando al mondo il proprio male interiore.
Am Samstag è il nome di una rock band, un power trio capitanato dall’indomita Gabriela Varela, cantante e chitarrista, che ha saputo interiorizzare il magma vomitato a Seattle a metà degli anni ’80 dandone un connotato più europeo. In pratica, la band è riuscita a costruire un mix tra metal, punk e grunge decisamente quadrato e d’acciaio, dove spicca come una fiammata la voce selvaggia di Gabriela, talmente “tipica” che un pensiero alle migliori performance di Courtney Love viene spontaneo.
E non poteva che essere così, quando oltre all’energia potenziale della band, dietro alla consolle gli Am Samstag si sono affidati all’esperienza di uno come Jack Endino, già co-responsabile delle fortune (ammesso che lo siano state) di Nirvana e Soundgarden.
Sicuramente tra le intenzioni di questi musicisti, il ridar linfa ad un rock diretto, metropolitano, prettamente di stampo americano sicuramente ci sta, ma interessa constatare come, contemporaneamente, i ragazzi siano talmente immersi in questi suoni da essere... credibili. Di conseguenza, sono riusciti ad infilare il loro album di debutto tra le cose più interessanti di questo strano inizio d’anno.
La loro musica non è violenza fine a sé stessa, ma come per il Seattle sound, una sorta di eruzione sonora intenzionata a descrivere il più efficacemente possibile malesseri interiori tipici di chi vede la vita un percorso difficile da affrontare, tra ipocrisie e differenze sociali. L’impatto con i suoni di ‘Dualism’ è assolutamente fisico, nel senso che tramite i tredici brani del trio svizzero, ci si sposta di un ventennio in una qualsiasi metropoli americana, armati di bombolette spray per lasciare su qualche anonimo muro un disegno colorato, non allineato e che possa gridare al mondo l’importanza del combattere il grigiore quotidiano. (Mauro Furlan)