recensioni dischi
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MASTERCASTLE  "Lighthouse pathetic"
   (2022 )

“Lighthouse Pathetic” è la nuova fatica discografica dei Mastercastle, quartetto ligure attivo dal 2009 e capitanato dal chitarrista Pier Gonnella e dalla vocalist Giorgia Gueglio.

Pubblicato all’alba di quest’anno, il nuovo album riprende un discorso già ben avviato con i sei precedenti lavori: l’heavy metal classico incontra la musica sinfonica e si apre a soluzioni dinamiche e imprevedibili, che testimoniano la tecnica e le capacità compositive della band.

I pezzi sono undici e vedono la presenza di diversi ospiti artisti e amici della band a partire dall’opener “Who Cares for the Moon”, le cui note melodiche conquistano senza fatica. Poco dopo, però, “Lighthouse Pathetic” va già in un’altra direzione, rincorrendo soluzioni vagamente progressive e atmosfere oniriche, prima di una più robusta “That’s All”.

Le note metal sinfoniche, per altro immerse in paesaggi nordici, sono più evidenti in “Call Your Wings”, mentre “Monster Whispers” si apre al blues. A completare la prima metà c’è una splendida “Rosso profondo”, cover dell’intramontabile classico inserito nel (quasi) omonimo film di Dario Argento.

Se “Diamonds” corre e travolge, “Fantastic Planet” è sfoggio di tecnica compositiva straordinaria, con un incedere teatrale, prima di un remake di “Space”, già contenuto nell’album di debutto del 2009, e “Fast As a Shark”, cover omaggio degli Accept.

I Mastercastle tornano con un album in qualche modo familiare, che prosegue su strade già battute: è vero che non ci sono rivoluzioni, ma non erano necessarie. È un percorso costante, lineare, che vede i Mastercastle aggiungere un altro tassello importante a una già bella discografia. (Piergiuseppe Lippolis)