recensioni dischi
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HEARSE  "Traipse across the empty graves"
   (2022 )

Gli Hearse sono un duo statunitense originario di Chester, Pennsylvania e di Wilmington, Delaware.

Nata nel 1997 e con un paio di demo alle spalle (“Plague & Disease… Holocaust & Armageddon” del 1997 e “So Shines a Good Deed in a Weary World” del 1999), la band è tornata all’alba del 2022 con “Traipse Across the Empty Graves”, che segna anche il debutto ufficiale per Sinistrari Records.

Il disco si esaurisce in poco meno di tre quarti d’ora, scanditi da nove episodi di metal che attinge alla tradizione doom: atmosfere claustrofobiche e cupe, ritmi lenti, disegnati da chitarre elettriche e tiratissime, un uso massiccio e marcato del growl.

I riferimenti artistici e culturali degli Hearse appaiono chiari sin dalle primissime battute, in particolare nella ricerca di sonorità marcatamente decadenti e funeree. Quello che sembra mancare, lungo il percorso, è la varietà necessaria per permettere a ciascuno dei brani di acquisire una personalità propria e solida.

A eccezione, infatti, dell’accoppiata “The Wraith in the Fog” – “Whispers of Sorrow”, a tratti la sensazione è quella di un’eccessiva somiglianza fra i brani, che limita l’esperienza complessiva. I componenti della band (Cazz “The Black Lourde of Crucifixion” Grant III e Ordog) non sono distanti dal salto di qualità, ma lavorare per diminuire la prevedibilità di certe soluzioni appare, in tal senso, un atto imprescindibile. (Piergiuseppe Lippolis)