recensioni dischi
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DIANA TEJERA  "Libre"
   (2022 )

Ammantato di un fascino suadente, quieto e rilassato, “Libre” – pubblicato per Giallo Ocra Edizioni – è il nuovo lavoro di Diana Tejera, poliedrica autrice ed interprete italo-spagnola da un quarto di secolo protagonista di un percorso artistico affatto trascurabile: innumerevoli sia le collaborazioni con nomi di spicco (su tutti Tiziano Ferro, Ana Carolina, Chiara Civello), sia i riconoscimenti ottenuti, sia le svariate partecipazioni a progetti che travalicano i confini della musica per spaziare con assoluta nonchalance nell’ambito del cinema e della fiction.

Affacciata sul mondo della canzone d’autore con vista su un pop elegante e sofisticato, propone in “Libre” undici inediti che brillano per raffinatezza, forti di una scrittura efficace ed accattivante, arrangiati con cura meticolosa e devoti a sonorità mirabilmente calate nella contemporaneità. Composto insieme a Barbara Eramo, Andrea Di Cesare, Bea Sanjust e Lamine, quasi interamente suonato, registrato e mixato dalla sola Diana – ad eccezione di alcune parti di batteria e di due brani affidati ad Andrea Di Cesare – l’album vede l’alternarsi di francese, spagnolo e inglese in un caleidoscopio di colori, immagini, sfumature e suggestioni che definiscono canzoni immediate rifinite con garbo ed esperienza.

Aperto dalla morbida title-track in francese (il testo è la poesia “L’enseignement libre” di Jacques Prevert), scosso dal piglio latin dei quattro successivi brani in spagnolo, tra cui spiccano il ritmo pulsante di “Volveré” e l’insinuante intimismo di “Aùn”, affidato infine all’inglese nei sei episodi che occupano la rimanente parte, impreziosita dalla languida ballad di “Why”, dal battito nu-soul di “All that you see” e dalle sorprendenti inflessioni folkish di “True lady”, “Libre” chiude sull’aria notturna à la Warpaint di “In your mind” un viaggio coinvolgente, stimolante, ricco di spunti. (Manuel Maverna)