recensioni dischi
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KUUNATIC  "Gate of Klüna"
   (2022 )

Se avessi ancora quattordici anni, correrei in bagno con questo album. Avrebbe tutto quello che mi serviva allora: psichedelia e donne giapponesi.

Però, dato che ho passato gli anta, mi devo ricomporre e assicurarvi che le tre ragazze sono pazze al punto giusto (e fin qui, niente di sorprendente, sono giapponesi), sanno portare alto, in modo dignitoso, la bandiera del Sol Levante.

In questo disco (uscito per la Glitterbeat Records) c'è un poco di teatro kabuki, un poco di Gagaku, e questo è quanto. Tutto il resto è il resto del mondo. Del loro mondo.

La batterista, Yoko, è precisa nei suoi pochi e semplici fill. Le tastiere di Fumie viaggiano come se stessero scappando dalla fine del mondo e non gliene frega neppure se finisce. Infine, il basso di Shoko non fa come i soliti bassisti. Non è lì per darti un punto di riferimento né una linea di rafforzamento. Il suo compito è destabilizzare il brano o condurlo dove vuole lei.

Ascoltate attentamente ''Rave's war'', traccia numero 7. Cantano tutte e tre, ma non tipo Il Volo, letteralmente "tutte e tre, insieme". Le voci sono sensualmente incubotiche. Mi devo dare una calmata, stanno bussando alla porta. (Matteo Preabianca)