MARC MATTER "Could change"
(2022 )
Avete presente quei video di una piccola battuta ripetuta all'infinito? L'Hitler di Tarantino che grida “Nein nein nein” per 10 ore, o il fill di batteria di Phil Collins di “In the air tonight” per 30 minuti, o qualunque cosa faccia ridere messa in loop. Quanti di voi hanno resistito a far andare l'audio per tutto il tempo?
Ecco, se siete degni di questo tipo di esperienze meme, ora vi sfido ad ascoltare di fila tutti i 23 minuti di “Could change”, di Marc Matter, uscito per Futura Resistenza Records. Che poi tanto sfida non è. Quei video di YouTube sono realmente loop infiniti sempre uguali e tagliati con la mannaia, il cui umorismo sta proprio nello sfinimento. Invece, l'artista del suono Marc Matter crea un flusso che, attraverso lievissime ma continue modifiche, si rinnova costantemente, in maniera a volte impercettibile, mantenendo così alta l'attenzione.
Ma di che flusso stiamo parlando? Parole. Solo parole.
Marc Matter fa parte dell'Institut fuer Feinmotorik, le cui ricerche si concentrano sulla manipolazione del suono tramite le tipiche tecniche da DJ: scratching, taglia e incolla, mix, eccetera. Visitando il loro sito, si può leggere che parlano di “turntablism”, un approccio che attraverso le suddette tecniche, cerca nuovi modi espressivi. In “Could change”, Matter prende una frase, che probabilmente è il titolo “Could change” (potrebbe cambiare, appunto), e lo mette in loop. La frase assume una certa ritmica, di cui riconosci un accento. Appena l'hai riconosciuto, esso cambia. Si mangia una delle lettere, ne aggiunge un'altra altrove, fino ad arrivare ad espressioni incomprensibili, ma costantemente ritmate.
Lose or catch it back. Cuts the caked change. End kick the chainers. Go dark, throw back. Backs are throw harm. Pax off inform. Packs the match around the worm. Build a match around the gym. Competition bill done. Bill donut should be seen. Should get, clean not. It's up, big deal.
Tutte queste frasi senza senso, e moltissime altre, si percepiscono nel flusso costante della voce. Uno scherzo assai divertente o alienante, a seconda dell'umore del momento. Ma la complessa produzione per realizzarlo è testimonianza di un lavoro certosino da ammirare. (Gilberto Ongaro)