recensioni dischi
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UPANISHAD  "Reverse/Reflection"
   (2022 )

“Reverse/Reflection” è il titolo del secondo lavoro in studio degli Upanishad, formazione attiva dal 2000 che ha trovato la sua forma definitiva nel 2013, diventando un trio, con Raul Bagaladi alla voce e alla chitarra, Lapo Zini alla batteria e Mirko Bazzocchi al basso e ai cori.

Il disco, arrivato a quattro anni di distanza dal debutto, comprende ben sedici brani che spaziano fra diversi generi e influenze: da quel progressive che è tratto distintivo sin dagli esordi a uno stoner infarcito di psichedelia, ma senza disdegnare nemmeno ritmiche che strizzano l’occhio allo ska e al funk.

“Reverse/Reflection” è tutto questo: un percorso lungo e articolato, inaugurato dal passo pesante di una travolgente “Love & Will” e chiuso dai muscoli di “Time vs Einstein”, dove l’afflato stoner coesiste col prog.

Nel mezzo, però, gli spunti sono tanti e già da “Bad Name for a Dog” la non convenzionalità dell’album appare chiarissima: non c’è solamente un sound di stampo crimsoniano, ma anche un crossover che può suggerire Rage Against the Machine, Living Colour, System of a Down e addirittura i Primus, in quegli inserti in levare che tanto cari erano ai californiani.

“Reverse/Reflection”, per questo motivo, non è semplice da ascoltare né da raccontare: è però riconoscibile una naturale propensione verso la ricercatezza che fa del sound qualcosa di autentico e sincero, forse non per tutti, ma sicuramente solido. (Piergiuseppe Lippolis)