recensioni dischi
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WOLFGANG MITTERER  "Temp tracks"
   (2022 )

Sbircereste nei cassetti di un artista che vi piace, per conoscere in anticipo le bozze delle sue future idee? Beh, Wolfgang Mitterer vi regala questa soddisfazione. Con “Temp tracks”, uscito per la Col Legno, il compositore austriaco vi fa entrare direttamente nel suo cervello. Si tratta di ben 37 tracce, quasi tutte della durata di un minuto o poco più (ad eccezione di due pezzi della durata “normale” di 3 e 4 minuti). Potete ascoltare colonne sonore “provvisorie”, uno zibaldone di appunti, che poi in teoria andranno sostituiti con qualcosa di più preciso.

Repentino è l'aggettivo più adatto per descrivere l'esperienza di quest'ascolto. Tutto accade con una frenesia indomabile. Divertente leggere di fila i titoli, forse la cosa più strutturata dell'intero lavoro: “Temp”, “Temper”, “Tempera”, “Temperament”, “Temperance”, “Temperate”, “Temperateness”, e così via, fino ad arrivare a “Temptation”. Poi, parte una seconda serie di sciarade, da “Tonal” a “Tonight”. Chiaramente, i titoli sono solo indicativi di un qualcosa più grande ma inafferrabile da considerare; ed infatti, ogni traccia è costituita da frammenti.

Frammenti di ogni cosa: di tromboni, voci di cantanti, orchestre sinfoniche, percussioni, batteria, clavicembalo, clavinet che fa wah wah, tazzine, nitriti di cavallo, campanacci di mucche, belati di capre, pochi secondi di una fisarmonica in sagra, e soprattutto elettronica che potremmo definire “da laboratorio”, quella che fa pensare agli alambicchi e ai chimici in camice bianco. Tutto nel modo più confuso e casuale possibile. L'unica cosa certa, è la fifa. Fifa blu per il disorientamento costante. Ed un ricorrente clima cinematico di alta tensione.

Riassumendo in poche parole: frammenti repentini di uno zibaldone. Che fifa. (Gilberto Ongaro)