MATTATOIO N.5 "Non devi usare gli occhi"
(2022 )
Sto ascoltando questo disco da un qualche giorno e vi dico subito che la mia traccia preferita è ''Il giallo becco del Merlo'' seguita da ''Greenwood 1938''.
Devo ancora completamente assimilare le prime due tracce di questo bel disco dei Mattatoio n.5, ovvero ''A te fra duemila anni parte 1'' e ''parte 2'', con il featuring di Carlo Cantini e Giudi: hanno messo a dura prova la mia sensibilità di programmatore musicale, perché noi, facili allo skip, a volte, dobbiamo violentarci per resistere fino alla fine del file. E così è stato per le prime due tracce di questo nuovo album, ma poi la qualità dei brani e la loro precisione sonora ti rimangono incollate agli orecchi.
C’è un che di Carpenteriana memoria nelle prime note di ''Fra duemila anni parte 1'' che mi ricorda la colonna sonora di ''Halloween'', ma che poi vira, dal minuto 1.13, e si sviluppa e estende nella seconda parte. Decisamente interessante. Ampio.
Il disco prosegue con la già citata ''Il Giallo Becco del Merlo'', che vi prende e vi butta a terra più volte, ''Amphibia'', da ascoltare per l’ottimo utilizzo del piano, in crescendo, unito alla ruvidità delle corde della chitarra distorta. ''Ermete'' è una sorta di terra di mezzo che ci introduce alla seconda parte del disco, che inizia con la marcetta di ''La caduta del Velivolo sommerso'' e ci porta a ''Greenwood'', episodio che sembra avvertirci di quanto sia sofferente e incerto il tempo che tutti noi stiamo vivendo, ma che si spera stia volgendo al termine.
Il disco si chiude con le vibrazioni positive di ''Zip Testaconica''. (Marco Camozzi)