DOMENICO CIPRIANO, CARMINE IOANNA & PAOLO FRESU "Ramificazioni"
(2022 )
Capita poco frequentemente di ascoltare opere, si potrebbe dire "ibride", cioè formate da elementi eterogenei che non necessariamente "legano" bene fra di loro... ora... non è questo il caso, signore e signori!
Qui siamo in presenza di una fruibile commistione fra poesia recitata e musica jazz suonata.
La partecipazione di Paolo Fresu, noto trombettista che non necessita di presentazioni, d'altra parte è un chiaro segnale di garanzia di ciò che l'ascoltatore possa aspettarsi.
Le liriche recitate con gradevole potere evocativo, ed un che di stupore ingenuo, dal poeta irpino Domenico Cipriano affondano le radici nella tradizione e nella descrizione di paesaggi e valori di quella terra, ma che possono considerarsi universali.
Il fisarmonicista pure lui irpino (ma cittadino del mondo) Carmine Ioanna stende un tappeto musicale fluido e pervasivo con ottimi spazi interamente suonati (sento anche tastiere e pianoforte).
L'intervento musicale non è mai invasivo ma piuttosto suggestivo ed avvolgente, e noto una cura attenta negli equilibri recitato/suonato senza appesantire mai anche l'aspetto armonico e tonale... il tutto si ascolta bene, e trovo che una collocazione teatrale d'ambiente sarebbe molto opportuna e valorizzante dell'insieme.
In particolare ritengo la traccia 3 ''Viernu'' assolutamente di valore (voce, tastiere e fiati) e paradigmatica di tutta l'opera.
Altri titoli su tutti: il brano n.7 ''Mare d'Irpinia'' e la divertente ''Via Roma'', l'ultima traccia (numero 8) che conclude questo ottimo prodotto artistico. Da apprezzare. Voto 8 e 1/2. (Roberto Celi)