ROXANNE TURCOTTE "Réverbères"
(2022 )
Réverbères, il nuovo lavoro della compositrice Roxanne Turcotte, appena uscito per Empreintes Digitales, è un’opera ambiziosa e composita, stratificata e complessa, dal raggio d’azione e dal respiro amplissimi, nella quale la musicista dà sfogo a tutto il suo talento e infonde in ogni centimetro cubo dei pezzi la sua passione, il suo trasporto e la sua inconfondibile firma. Proprio per questo straordinario equilibrio di tecnica e di partecipazione sentimentale, il progetto è di grande spessore.
In Réverbères la Turcotte decide di includere una serie di composizioni elettroniche sperimentali di classica contemporanea estremamente variegate e difficili, che centrano tutte l’obiettivo dell’artista di coinvolgere e sconvolgere l’ascoltatore accompagnandolo in un universo nel quale siamo chiamati a costruire pian piano e al buio le nostre poche certezze. È un viaggio difficile, per il quale occorre essere mentalmente e spiritualmente preparati. Gli otto pezzi di Réverbères sono coerenti con lo scopo di Turcotte di provare a occupare l’aria col suono spingendosi sempre oltre, senza timori e senza alcun freno. Ogni pezzo è a suo modo un labirinto di segni e di immagini estremamente ostico da attraversare, entro il quale si può restare feriti, che possono scioccare a lungo.
Le composizioni di Réverbères sono estremamente avanguardistiche e ben poco canoniche pur essendo inserite in un contesto di elettronica-classica contemporanea coraggiosa e internazionale ben nota agli addetti ai lavori. In questo contesto composizioni come “Le bruit des soupirs”, scritta in più fasi tra 2014 e 2020, si coniugano perfettamente con il panorama teorico di questo mondo musicale arduo e a suo modo tormentato. Lunga, indecifrabile e particolarmente riuscita è la splendida “Les oiseaux de Nias”, composta tra 2017 e 2020, per cinque strumenti a fiato, venticinque bird calls e fixed medium, suddivisa in tre movimenti, che vede al suo interno un numero enorme di performer. La lunghezza della composizione, tuttavia, non concede alcuna distrazione a chi ascolta, rapito e avvinto com’è dalle frequenze incerte, dalle fragili melodie e dalle ipotesi di lavoro che il pezzo attraversa.
Il talento compositivo di Roxanne Turcotte brilla nel corso di tutto il progetto. Che si tratti dell’apertura del disco, affidata a “Masques et dichotomies”, dieci minuti di sintetizzatore e fixed medium passionali e irriverenti, o della più breve e particolarmente avvinghiante “Tango déconstruit”, risalente al 2017, o ancora dell’affascinante “Les oiseaux de Nias 2”, anch’essa composta in più fasi tra 2017 e ‘20, la straordinaria idea di musica che ha Turcotte emerge ovunque vivida e pulsante, coinvolgendo e convincendo l’ascoltatore dal primo all’ultimo secondo del disco.
(Samuele Conficoni)