recensioni dischi
   torna all'elenco


GHEDALIA TAZARTES  "Gospel et le râteau"
   (2022 )

Purtroppo Ghédalia Tazartès ci ha lasciato recentemente e fra poco (9 febbraio) sarà passato un anno.

Sfortunatamente questo artista francese dalle origini giudaico-ispaniche non ha potuto vedere il lavoro finito relativo a questo disco (quindi uscito postumo per Bisou Records), la cui produzione ha richiesto quasi due anni di preparazione.

Andando a ripescare e selezionare nei suoi archivi materiale inedito e/o eseguito precedentemente solo dal vivo, si è realizzato di editare e mixare il tutto in modo da rappresentare in modo estetico il suo lungo percorso artistico iniziato col primo disco Diasporas nel 1979 (!).

Il risultato è dunque un miscuglio di espressioni musicali e non solo, che colpisce l'ascoltatore per la sua bizzarria e particolarità; la censurabile traccia 11 (in italiano!) ne è un esempio...

Sono presenti episodi anche strumentali o solo recitati. Il comune denominatore è una cifra narrativa ed evocativa in lingua francese che non potremmo definire che di nicchia (sicuramente per chi è profano l'impatto è piuttosto ruvido...). Del resto l'autore amava definire "inclassificabile" la sua musica... certamente sono presenti elementi folk, rock e world.

Una chiave di lettura da considerare è che siamo in presenza di un artista a tutto tondo capace di spaziare fra teatro, danza, musica e cinema... un "nomade" nell'arte come nella vita. Le immagini sonore richiamano le tecniche sceniche teatrali o cinematografiche e questo è un aspetto importante del suo linguaggio.

Il tutto rimane piuttosto didascalico, un tantino poco fruibile fatte salve due piccole perle: il brano 4 ''Le crapeau, dansè'' ed il brano 5 ''Prèdiction''. Voto 6 e 1/2. (Roberto Celi)