recensioni dischi
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ROCCO ROGGIA & RICCARDO NATALE  "Poiesis"
   (2022 )

''Poiesis'' significa creare dal nulla, dare vita con la propria arte e creatività, trarre dall’inesistente l’esistente formandolo sulla base del proprio sentire, delle proprie inclinazioni, aspirazioni ed emozioni. E’ un lavoro certosino di ricerca nell’infondere un'anima a note musicali già pensate da altri autori di due secoli passati, ma che vengono ripensate alla luce dei sentimenti della nostra epoca.

Rocco Roggia al violino e Riccardo Natale al pianoforte raccolgono brani popolari partenopei, composti da Giuseppe Martucci, Alberto Curci, Alfredo D'Ambrosio e Luigi De Felice, che furono tra i primi autori a svincolare la musica dalla “fruizione di nicchia” e renderla disponibile alla “massa”.

La musica è un “bene comune” e come tale deve essere vissuta, composta, sentita e creata. E’ questo il senso di “Poiesis”, lavoro d’esordio dei due autori. Una sapiente miscela di suoni ed emozioni, di note e vibrazioni per avvicinare la musica raffinata all’ascoltatore comune e all’ascoltatore raffinato la musica comune.

Quattro tracce di Alfredo D’Ambrosio aprono il disco (''Serenata op. 4'' – ''Canzonetta op. 6'' – ''Aria op. 22'' – ''Introduzione e Humoresque op. 25''): piano e violino giocano, si rincorrono, scherzano e mantengono vivace l’atmosfera senza mai prevalere l’uno sull’altro, rimandando a certe immagini del cinema muto con piacevole nostalgia.

Il brano di Giuseppe Martucci, ''Sonata per violino e pianoforte op. 22'', è diviso in tre tracce (''I Mov. Allegro appassionato'' – ''II Mov. Andante con moto'' – ''III Mov. Allegro molto'') tra la frenesia del piano e la dolcezza del violino. Si resta incantati di fronte alla leggerezza di melodie fluttuanti che trasmettono spensieratezza all’ascoltatore.

Luigi De Felice con le sue ''Impressioni Zingaresche'' proietta l’ascoltatore tra la malinconia e la dolcezza zigana per affacciarsi all’allegria: un brano riflessivo e introspettivo nell’esecuzione dei due autori in un crescendo emotivo che toglie il fiato.

Chiude il disco Alberto Curci con ''Polacca per violino e pianoforte'', con l’abbraccio all’anima che non si discosta dalle tracce precedenti. ''Poiesis'' è una ricerca verso quei sentimenti che sono di tutti e per tutti: è una carezza all’animo dell’ascoltatore, un invito alla gioia nonostante tutto ciò che circonda la nostra quotidianità. (Angelo Torre)