recensioni dischi
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ALAN SIMON  "Excalibur V - Move, cry, act, clash!"
   (2022 )

Partiamo con il dire che questo è un discone!

Per una serie di motivi a cominciare dalla lista infinita di ospiti; normalmente non amo citare i featuring, si deve parlare della musica ma in questo caso è necessario, soprattutto per dare le coordinate di questa opera, perché di questo si tratta, un opera rock/progressive e precisamente la quinta parte della leggendaria serie di opere rock celtiche Excalibur del musicista francese e produttore Alan Simon.

Dicevamo quindi: Alan Simon al timone (cantautore e regista bretone con una carriera infinita), poi udite udite: John Wetton (Asia, King Crimson), Steve Hackett (Genesis), John Helliwell e Jesse Siebenberg (Supertramp), Bernie Shaw (Uriah Heep), Martin Barre (Jethro Tull), Jeremy Spencer (Fleetwood Mac), Michael Sadler (Saga), Roberto Tiranti (Labyrinth), Jerry Goodman (Mahavishnu Orchestra), Shira Golan & Miriam Toukan (The Peace Tent Project).

Che dite?

In questo disco si susseguono cavalcate rock/progressive con assoli di chitarra infiniti e ballate morbide ed evocative; il suono è quello là e tutte le influenze delle band madre degli ospiti si sentono eccome, ma è puro piacere questo tuffarsi in un suono del passato ma mai così vivo e attuale, oggi più che mai quasi necessario, una disintossicazione, voltarsi indietro e riscoprire un suono che abbiamo amato e che ci ha accompagnato.

E allora quando parte “The last bird” sono le nostre lacrime a scendere. Certo è un disco per noi cinquantenni, ma bisogna farlo conoscere ai nostri figli!

Parte “Messaline” e vorrei non finisse mai, gli intrecci della voci, i cori e le elettriche a punteggiare tanta magia, meraviglia! “Heaven” è di una bellezza infinita, una ballata perfetta.

Il disco suona da paura, la produzione è ad altissimi livelli. Insomma, è da non perdere questo ultimo capitolo di un disco che vorremo vedere suonato e rappresentato a teatro. OPERA ROCK EPICA! (Giovanni Risso)