NICHELODEON INSONAR "Incidenti - Lo schianto"
(2021 )
Il fenomeno Måneskin secondo me sta creando un po’ di confusione attorno il termine “Arte”, e più di qualche equivoco sul concetto di “sperimentazione”. Intendiamoci: i Måneskin suonano, sono giovani, forse anche belli. Ma questo cosa c’entra con la musica creativa, sia essa rock o qualunque dei suoi derivati o altro ancora? A parer mio rappresentano un alibi, una debole risposta mainstream al liquido trap.
Claudio Milano l’ho personalmente nominato un raro esemplare di artista libero, e detto questo dovrebbe essere quasi tutto. Chi ha detto che la musica, o l’arte in generale, debba dare solamente segnali di positività, luce, tranquillità e leggerezza? Ecco: ‘Incidenti – Lo Schianto’, opera multimediale, difficile, dolorosa, complicata e geniale, la definirei sbrigativamente (e nella mia pochezza intellettuale) il risvolto avant del mainstream (o musica per le masse) attuale, o se vogliamo, il suo “vaccino”. Esprime un esplosione di sonorità oblique e raramente espresse, un magma che finalmente fa uscire sotto forma di suono irregolare ed imprevedibilmente distorto, quello che realmente contiene l’anima dell’artista pugliese ma non solo la sua, visto il notevole numero di ospiti decisamente all’altezza della situazione. L’impatto cosciente con le nostre menti, genera uno schianto, appunto.
Non credo che il processo creativo di Claudio sia stato facile. E questo lo so per certo. È musica imprevedibile, oscura, che tenta di andare oltre i generi... In effetti è un percorso tentato da molti con analoghe sensibilità. Mi viene in mente quello esemplare intrapreso da Paolo Tofani, già chitarra degli Area e presente in un paio di brani.
La copertina forse aiuta nell’approdo, quando il volto di Claudio Milano si moltiplica: diverse facce, alcune ben definite, altre accennate, offuscate. Ovvero come immaginare l’anima durante... lo schianto. Poi, nella quarta di copertina, il coltello conficcato fuori centro bersaglio, che interpreto in maniera analoga al pugnale rappresentato in ‘Trespass’ (1970), mitico album dei Genesis. Il taglio trasversale di una lama che il pittore Paul Whitehead raffigura sopra uno sfondo dalle evidenti caratteristiche neo classiche, in ‘Incidenti...’ diventa un momento artistico di rottura che ha delle affinità: la potenziale volontà di colpire la banalità, l’ingiustizia e l’incomunicabilità. Inoltre, a detta di Claudio Milano, autore anche dei disegni che contestualizzano il suo album: “Il coltello rappresenta la necessità di una scelta per quanto difficile, il passaggio da un'epoca a un'altra, personale ma non solo.”. Anche se, nella realtà, non sempre si colpisce il bersaglio. (Mauro Furlan)