GIACOMO ZANUS "Kora"
(2021 )
Un perenne attingere a processi compositivi differenti, lavorando su strutture altrettanto differenti. ''Kora'', il nuovo album del chitarrista e compositore veneto Giacomo Zanus, è sintesi dell'associare alla musica un flusso più continuo accompagnato ad essenze profonde, l'entrare in infiniti spazi formati da silenzi, slanci, invocazioni.
Un flusso che in questo disco, composto da nove tracce, viene mosso da memorie personali e collettive e da immaginari letterali e visivi. Nella prima, lunghissima, "Every little gift has a little secret", della durata di oltre nove minuti, cogliamo da una parte l'amore per la musica classica contemporanea (con reminiscence vicinissime alla ricerca che fu del maestro Ennio Morricone), la purezza di una melodia, visibile e palpabile nella successiva, bellissima "Something lost, something gained", che si associa al bisogno di scrivere al tavolino, dando spazio alle emozioni del passato, ai pensieri del presente, alle ansie del futuro.
Ma c'è anche lo spazio della libera improvvisazione, quella che avvolge in "Let kindness lift y let kindness lift you", in cui l'istinto animalesco dell'artista vale l'urgenza di esprimere sé stessi senza forme precostituite.
Nelle successive "And then we looked up the Stars" e "The Dream not yet dreamed", Giacomo Zanus mostra quella forma di autocoscienza in equilibrio che segna l'inizio di un nuovo capitolo. Dentro ci troviamo le somme di questi ultimi anni che mettono in luce le cose più significative, ma anche la criticità di noi stessi. Melodie sognanti, scorci di richiamo ispirati alla musica sacra e l'utilizzo di strumenti particolari quali il clavicembalo, l'harpsicord, l'harmonium a pedali: una ricerca sonora originale che non finisce mai di stupire.
(Leo Cotugno)