DAVIDE BUZZI "Radiazioni sonore artificiali non coerenti"
(2021 )
Ai tempi del lockdown, mi balenò la convinzione che, con tanto tempo a disposizione, gli artisti potessero ri-organizzare e, forse, progettare lavori più curati senza l’assillo delle lancette nevrotiche. Anche il nuovo capitolo del cantautore italo-svizzero Davide Buzzi “Radiazioni sonore artificiali non coerenti” è figlio del periodo di fermo forzato e, per quanto tribolato e sofferto, risulta però un’opera vibrante, grazie anche al pregevole apporto elaborativo di Alex Cambise.
Trattasi del quinto album in carriera, ma secondo capitolo del progetto La Trilogia, che porterà a termine l’anno prossimo con la terza uscita. In elenco, sfilano 8 nuovi brani ed altri 4 , tra cover di Ivan Graziani (“Fuoco sulla collina”), del ticinese-romagnolo Vittorio Castelnuovo (“L’emigrante”), un inedito di Massimiliano Lazzarato (“Sette fili”) ed il semi-inedito “Tempo perso” di Graziano Rossi: tutte con caratteristiche apprezzabili dalle rifiniture centrate.
Apre la rassegna la semplice modernità di “Come stai”, con folate di elettronica complementare. C’è “Tempo di un respiro” per inalare aria da american-midwest, tanto cara al Nostro, mentre si cala in àmbiti semi-gospel nella passionale “Mama”.
Per Davide, nessun traguardo è “Impossibile”, lanciando ruggiti di chitarra, parimenti a “R’asan”, con quel suo “maledetto” vizio della sincerità che può sì, urtare qualche animo, ma almeno non ci sono nella testualità ipocrisie di fondo.
Mi piace, altresì, segnalare l’insolita “Americanfly.Chat” per poliedria espressiva: un po’ di funky e pizzicate di tex-mex firmate dalla virtuosa tromba di Franco Ambrosetti (nella top-ten mondiale dello strumento in questione).
Guardate che, ascoltare quest’album, non è “Tempo perso”: splendida ballad, riletta con indubbia passionalità, per implementarci nelle orecchie una chiusura sopraffina.
E’ da un trentennio che Buzzi esprime arte a tutto tondo, tra musica, fotografia, libri e giornalismo, ed ogni suo risvolto artistico è sinonimo di fiducia e qualità. Perciò, si può star certi che parliamo di un personaggio che non lascia nulla al caso: un pluri-iperattivo col garbato gusto di sorprendere. (Max Casali)