LIGHT CONDUCTOR "Sequence two"
(2021 )
“Sequence Two”, appena uscito per Constellation Records, è un'esperienza da fare, per gli amanti dell'ambient minimale e per chi vuole scoprirlo. Il duo Light Conductor, in questi quattro brani, ci catapulta in suoni che non nascondono la propria natura di impulso elettrico. Anzi, la enfatizzano, come si capisce dai primi istanti di “Spitting light”. Quattordici minuti persi tra timbri elettronici cangianti e pads (sfondi, cuscini) morbidi ed avvolgenti. Ancor più evocativa la successiva “The rooms are turning inside out”. Dopo alcuni secondi di rumori bianchi ditigali, riverberati nel silenzio, ecco che si avvicina da lontano un arpeggiatore, che suona come una giostra luminosa di cavalli.
Il terzo titolo è molto suggestivo e significativo, ancora prima dell'ascolto: “Pyramids in slow rotation”. Ascoltando questi altri quattordici minuti, ma in generale tutto il lavoro, è molto facile volare con la mente, verso personali panorami fatti di computer grafica primordiale. Quei video, ritrovabili negli archivi di YouTube, dove ruotano piramidi, cubi, sfere, in stanze mobili e personaggi pixellati. O le visioni iperdeliche dei visuals.
L'elettricità torna protagonista nei suoni dell'ultima traccia, “Life under a double sun”. La sintesi granulare graffia l'impulso sonoro iniziale, che però poi lascia spazio ad altri suoni più lisci e lucidi. E' un paradiso acustico, dal quale non voler più uscire. Ma “Pyramids in slow rotation” resta la traccia più ad effetto, con dei rimandi a Brian Eno, forse involontari, o forse obbligatori, dato che è Eno ad aver aperto la porta spaziale a queste dimensioni. Insomma, i Conduttori di Luce hanno realizzato un gioiello da contemplare in silenzio, o ad occhi chiusi, o perdendosi in quei video iperdelici o in CGI sopracitati. (Gilberto Ongaro)