recensioni dischi
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ANDREA VAN CLEEF & DIEGO POTRON  "Safari express"
   (2021 )

Due stili diversi eppure così vicini, in un disco che sposa il rock allo psichedelic. Andrea Van Cleef e Diego "Deadman" Potron, insieme per una splendida diavoleria del masterminder Paolo Pagetti che li ha voluti in questo "Safari Express", album che si genera in piena pandemia, nella primavera del 2020 per dare vita a dieci brani di altissimo livello.

Già perdendosi nelle atmosfere di ''Rise above All Gods'', il motivo che apre il disco, ci si perde negli arrangiamenti sopraffini, esotici e sensuali che ci accompagneranno dall'inizio alla fine: l'incedere del dark folk blues sarà irresistibile sia in ''You can't hide your love away'' che in ''Mozuela'', in cui il sound elettroacustico di Van Cleef e Potron, magistralmente diretto dalla mano di Pagetti, dà vita ad una chicca da assaporare a piccole, sapienti dosi.

Il sound è ricco di riverberi ed atmosfere cinematografiche evocative, perfetto connubio tra visionario e psichedelico; nell'album, prodotto da un altro nome garanzia di qualità qual è quello di Don Antonio Gramentieri, non si può non essere affascinati dalla cover di "In Zaire" di Johnny Wakelin, già celebre successo Anni Settanta, rivisitato in chiave beat folk con dichiarata struttura ritmica afro, che aleggia anche in altre parti del disco, da "Mozuela" a "Kay Zanset".

Ecco un disco che esce dalla natura del negativo (quello legato alla pandemia) come qualcosa di positivo, dove l'oscillazione dei pensieri si traduce, in musica, in un viaggio di idee. ''You and I were born for Better Things'', ''Siamo nati per ciò che di meglio esiste''. Siamo caduti, abbiamo avuto paura, però siamo qui. Più forti di prima, più vivi che mai. (Leo Cotugno)