POPFORZOMBIE "Cose piccole"
(2021 )
Ricostruire il mosaico di una vita ridotta in frammenti, è possibile. Il messaggio lanciato da "Cose piccole", secondo album della band torinese dei PopForZombie, è chiaro e lampante. Si può uscire dalle paure, dalle sbigottite incertezze generate dalla prima, drammatica fase del lockdown, ma per farlo si deve per forza transitare da una sorta di trepido alienamento nell'attesa.
I PopForZombie pubblicano il loro primo album a distanza di cinque anni dalla loro formazione come band e si avvalgono di prestigiose featuring, prima tra tutte quella di Andrea Chimenti: la "Canzone inutile" è un viscerale confessarsi di umanità provata, che spesso ha lottato contro avversari impari per determinazione ed anche spietatezza.
Un arpeggio di chitarra, costante introducing dei dieci brani che compongono il disco, e la voce di Paolo "Poli" Passera che annuncia: non ho niente più da dire, non c'è più molto da fare". Profondità che comunicano con il bisogno incalzante di mettersi alle spalle una realtà troppo dura per essere dimenticata in tutta fretta. La batteria duetta a distanza ravvicinata, scandendo il tempo in cui "ho smesso di cercare in ogni passo una risposta, nel passato e nel presente, come se fosse il solo scopo della vita e della mente". Ci siamo sentiti tutti così. Ma dalle ceneri si risorge, lo si farà giorno dopo giorno, recita "Al tempo di un secondo", un nuovo drappeggio di chitarra che si fa poetica nella successiva ''Canzone sciocca''. La vittoria facile ma che appassisce come i fiori non è un successo: se l'accetti finirai con l'avere paura di tuffarti e di affogare.
''Cose piccole'' è una collana di poesie che divengono una preghiera, una viva testimonianza del dolore da lockdown. ''Reitia'', probabilmente il brano migliore di tutto l'intero disco, è il manifesto che parla di comunità e cultura scomparse, una invocazione della massima drammaticità alla dea madre di tutte le civiltà. Occorre tornare alle origini, alla Grande Madre Terra che abbiamo soggiogato, maltrattato e dimenticato e che adesso si sta ribellando in maniera sempre più forte ed incontenibile. Questi sono i codici degli uomini, ma soltanto strappandoci di dosso la grande indifferenza si può tornare a ricostruire. (Leo Cotugno)