recensioni dischi
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DUE ACOUSTIC  "Stop!"
   (2021 )

Si dice che la vita è un viaggio in solitaria, giusto? Però, se ci accompagna la musica, allora diventa un tragitto più ameno ed emozionante per i più, soprattutto per coloro che gli attribuiscono una gamma di sentimenti come gioia, leggerezza, ansia, trionfo, fantasia e molto altro.

Tal concetto l'han ben incorporato i marchigiani Due Acoustic, nell'identità di Morena Contini (voce e autrice dei brani) e Sandro Di Nino (chitarre), e rivelato nel debut-album "Stop!" che ingloba 8 inediti che si effigiano di (rin)tracciare quella linea melodica del cantautorato tradizionale ma, al contempo, spaziando con un progetto stilistico poliedrico e caleidoscopico fatto di colori sia accesi che tenui.

Già che si impatti un percorso vario è garanzia di godibilità uditiva, e quindi quale miglior location per fruirla che l'auto, come suggerisce, in primis, l'art-cover dell'artista Kert Art Core?

Suvvia, mano sul volante che si parte con la grintosa morbidezza di "Tu l'albero io il tuo fiore", con inserti di tromba gentile e piccoli assoli di el-guitar che miniano con eleganza. Poi, si sterza sul blues della titletrack con un certo piglio narrativo che evidenzia la modulazione vocale di Morena, che non conosce incertezze qualunque stile stia affrontando.

Invece, la ricca acustica di "Dimmi" (unico brano degli otto scritto da Sandro) è rivestita di note stilose e suadenti, mentre "Honey" ha la forza poderosa di un funky reattivo e dinamico, come la grinta di una donna che non si scompone al cospetto di un uomo che le offre indifferenza nonostante lei sia interessata.

In ogni modo, negli atti di "Stop!" convive (nel bene o nel male) il tema dell'amore ed, in special modo, quello passionale di "Ninna nanna" e "Ciao che fai".

Dopo l'invito ad accettare sé stessi al meglio, nel funk-pop di "Donna allo specchio", completa l'opera "Lost", splendida ballad che esalta l'amicizia tra sessi diversi, soprattutto se messa alla prova dal baratro della depressione, vissuta da una delle parti.

Perciò, "Stop!" è un affabile viaggio bilingue, cosi poco monotematico negli stili che non arrancherà nel risultare gradito, grazie all'ugola intima e profonda di Morena (spaziante tra Alice e Fiorella Mannoia) ed al tocco virtuoso di Sandro, tra fingerstyle, loops, acustica e molto altro. Mi raccomando, al prossimo bivio non distraetevi: pedale sul freno e "Stop!". (Max Casali)