recensioni dischi
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CLAUDIO FASOLI 4ET  "Next"
   (2021 )

Possiamo definirlo un progetto di rinascita e di ritorno alle origini. Dopo numerose esperienze assieme a numerosi trii, il grande talento di Claudio Fasoli, con ''Next'', muove al riconsiderare il quartetto come gruppo, con suono di riferimento che è quello degli anni Duemila.

Il Quartet, formato oltreché da Fasoli, da Simone Massaron alla chitarra acustica, Tito Mangialajo Rentzer al contrabbasso e Stefano Grasso alle percussioni, compie evocazioni ben oltre il jazz, con la chitarra che caratterizza il proprio linguaggio mediante un impegno timbrico vario, ampio ed imprevedibile.

Un progetto che è al tempo stesso ricchezza e sapienza dal punto di vista musicale: lo strumento di Mangialajo muove entro un piano evocativo ed anche ritmico; la massa sonora si sovrappone così alla cognitiva di Fasoli, fatta di armonia e propulsione ma anche di magnifiche pause ed intervalli. Un sax tenore che crea un sonoro di continua sperimentazione, ricerca incessante e vitalità crescente, portandolo ai vertici del jazz. Tanta sensibilità, e vivi racconti di creatività ed immaginazione.

Il suono colto in ''Next'' è quello di una lirica dove non ci sono scorciatoie o facilonerie, la genialità traspare senza mai rinunciare al divertimento, la ricerca è questa volta nel sax soprano o tenore, ma la linea lirica è sempre snella e propositiva, e piena di suggestione.

Dentro questo progetto vi sono idillio, euforia, disillusione, anche e perfino apatia, ma soprattutto la rinascita, il ritorno. Il desiderio di provare ad essere di nuovo noi. Un viaggio di sogni e bellezza, in quel "futuro come sarà", immaginato ad inizio anni Duemila, e dove c'è molto di tutti noi. (Leo Cotugno)