recensioni dischi
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DAG TENERE  "Iswat"
   (2021 )

Appena è partita la prima traccia stavo già spegnendo lo stereo. Ho sentito il classico riff di chitarra del blues dei Tinariwen. Meno male che non ho osato farlo!

Questo EP è sicuramente figlio di quelle sonorità del deserto, ma ha una marcia in più: i cori soffici e le ritmiche precise, senza fare il circo con zucche varie, djembe, tendé e semplici battiti di mano.

I Dag Tenere sono una nuova desert blues del Niger. Per comprendere che loro potranno fare la differenza, dovreste ascoltare la traccia n.3, ''Tabsit''. Qui, la chitarra, determinata ma non invadente, dà il via a un canto di donna a metà tra la speranza e la gioia di esistere.

Adoro sentire lo sfregamento delle dita sulle corde. Ti fa sentire con loro, intorno a un fuoco immaginario che inizia l'ascoltatore a un viaggio musicale tra le dune di quel deserto.

In tamasheq, una varietà maliana del tuareg, ''Iswat'' significa semplicemente "musica", ma può anche volere indicare un raduno musicale intorno a una solista che canta accompagnata da un coro maschile. È un rituale poetico che i Tuareg praticano da secoli.

Anche la copertina merita attenzione: due donne sorridenti, mentre sullo sfondo passa un cammello. Non c'era migliore rappresentazione dei Dag Tenere. (Matteo Preabianca)