FANELLI DEMOLIZIONI "Aspettando Depot"
(2021 )
Il mood è di quello sghembo, dissonante, filo-lisergico, nel quale ritrovarsi col piacere caotico e ondivago è gran festa per le orecchie. In due parole: "Aspettando Depot" (parafrasi di "Aspettando Godot'' di Claudio Lolli?), primo capitolo della nuova scorribanda dell'ex Quinto Stato Nanni Fanelli che, aggiungendo "Demolizioni", mette in piedi un contesto globale tutta energia, groove, indulti funk e scossoni electro-pop.
Accumulando intescambi con Giorgio Canali (qui alla produzione) e con i suoi RossoFuoco, l'estro di Nanni e soci si riversa su 10 brani, concepiti per esorcizzare la piaga buia di quest'epoca "malata", bloccata, impaurita. E quindi, quale miglior viatico da offrire se non quello di portarci in una bolla scanzonata,
esplorativa, paradossale ma, al contempo, ludica e danzereccia, come fossimo zavorrati ed accerchiati da un trip inebriante ma sempre cosciente?
Insomma, uno spinello esecutivo che non varca mai sonorità illegali né schizofrenie fuorilegge. (Con)testi irriverenti e brasati d'invettiva camaleontica, il trio cuoce temi sulle nostre debolezze ("Semiautomatica"), sull'essere dei cagasotto all'atto di impegnarci seriamente ("Tutto perfetto"), ma applaudono chi lotta "Borderline" per schivare bollature e preconcetti sparati sul nostro vivere.
Che la loro ammirazione sia diretta a chi osa uscire dai propri clichè, lo ribadiscono pure in "Evoluzioni olimpiche", mentre con "Spillover" invitano a spegnere i rumori circostanti di cellulari e oggetti casinisti all'atto di addentrarci nelle riflessioni che contano.
In ogni modo, "Aspettando Depot" è un tourbillon di elettrificazioni che viaggiano sul cavo ottico di Subsonica, Bluvertigo e Verdena, ma con carica molto più positiva ed entusiasmo al fulmicotone. Per sigillare un disco cosi vibrante e coraggioso, arriva un hard-bes talmente impertinente e sciroccato che, alla "Balena" del titolo, aggiungiamo l'augurale "in culo alla...": poco fine ma tanto auspicante per un combo che colpirà nel segno. (Max Casali)