MR DIAGONAL "North Pacific"
(2021 )
Poi magari parleremo anche di musica, così en passant, ma per iniziare ci vuole una chicca.
“North Pacific” – tre anni di gestazione, nuovo lavoro di Dan Barbenel, in arte Mr Diagonal, poliedrico artista scozzese di nascita, belga di adozione, da lungo tempo sulle scene, prima come leader dei Black Light Orchestra, poi da solista – è disponibile in tre formati: CD, download e messaggio in bottiglia.
Non è una gag.
Dico: messaggio in bottiglia.
Nel senso che ordinandolo in questa veste riceverete a casa una bottiglia da 20 cl contenente una mappa – tipo mappa del tesoro dei pirati – sulla quale è presente il codice per il download e che dovrebbe servire – la mappa, non il codice - per raggiungere l’isola-che-non-c’è di proprietà di Dan, come fosse un invito.
Oltre a ciò, troverete anche il link ad un video che spiega nel dettaglio come costruire con la tecnica dell’origami una barca di carta per arrivare alla predetta isola. Una volta svuotata la bottiglia, il possessore della medesima può scegliere se tenerla sullo scaffale insieme agli altri dischi che ha in casa, se metterla nel mobile dei passiti oppure se (ri)buttarla in mare dopo avervi inserito un secondo codice di download appositamente fornito, in modo da permettere ad un altro castaway – dotato di pc - di continuare la catena.
Mr Diagonal è un signore non di primo pelo, uno che in carriera ha suonato in giro con Damien Rice e coi Divine Comedy, oltre ad aver rilasciato un paio di dischi affatto trascurabili coi già citati Black Light Orchestra tra il 2008 e il 2011. Spirito libero, mente creativa spinta al limite, intelletto parcheggiato al labile confine tra realtà e fantasia, tra genio e follia, tra nonsense e visionarietà.
Nelle quattordici tracce di “North Pacific”, che Dan stesso definisce “disco da isola deserta”, finisce di tutto: in una bolla di musica d’antan impastata con tropicalismi assortiti, jazz, lounge, cabaret ed ogni anacronistico retaggio di imprecisati decenni lontani, mood sbarazzino e melodie desuete delineano il perimetro – invero piuttosto smarginato – di un album incatalogabile, solo di rado incasellato entro categorie note e riconoscibili.
Tra suggestioni cinematografiche, echi improbabili di Convertible e Neutral Milk Hotel (la title-track, uh!), boutade teatrali (“Maybe I’ll build a boat”) e schegge sonore che flirtano scopertamente col divertissement, pare a tratti di ascoltare un Randy Newman alticcio che suona pezzi di Frank Zappa.
Dalla patina à la Al Stewart che riveste l’opener “Bannerghatta” alla bossanova morbida di “What do you do with Manioc?”, dal boogie storto di “21st century cats” allo scherzo cantato in giapponese di “Hyorio no tegami” (Mr Diagonal è piuttosto noto nel Paese del Sol Levante, peraltro per motivi che meriterebbero narrazione a parte), passando per l’aria da musical di “A little island far away” che fa tanto Kurt Weill - ho provato anche a cantarci sopra “The room below” di Marc Almond con discreto successo – o per l’indolenza âgée di “A thousand sunsets” a metà strada tra The Voice e Paul Simon, Dan conduce le danze sempre sul filo del rasoio tra serio e faceto, in un gigantesco trompe-l-oeil in cui è piacevole perdersi (anzi: naufragare).
“North Pacific” allestisce uno scenario da “Onda su onda”, senza che all’ascoltatore sia mai preclusa la chance di considerarlo reale e non semplicemente un set da film: all’altro capo della macchina da presa, o semplicemente di fronte a te con una ghirlanda di fiori al collo, Mr Diagonal resta lì in piedi con un mezzo sorriso sornione a vedere di nascosto l’effetto che fa.
Per la cronaca, Mr Diagonal non è più su Facebook: si è trasferito su Mastodon.
Le sue opere non sono disponibili nè su Spotify nè su qualsiasi altra piattaforma in streaming.
Ma adesso basta parlare di musica, devo finire la barca, che poi si parte.
E voi: sotto con quella mappa, ci vediamo là!
Buon viaggio. (Manuel Maverna)