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THE RIVATI  "Napoli folk blues vol.1"
   (2021 )

La saggezza popolare non sbaglia mai un colpo: è proprio vero che “non tutti I mali vengono per nuocere”, ed allora questa maledetta pandemia che ci ha travolti, ha fatto sì che a due menti brillanti e fieramente partenopee come quelle di Paolo Maccaro e Marco Cassese dei The Rivati, permettessero di ri-organizzare la loro musica in versione acustica per avere, quindi, qualche chances in più per fare dei Live anche in ambienti più raccolti.

Il nuovo e.p. “Napoli folk blues vol.1” è il primo atto del secondo previsto in cantiere, e se non ci avessero pensato loro, l’avremmo richiesto noi a gran voce, poichè già i 5 brani in lista fanno staccare il biglietto per un tuffo nel Mississippi, gemellato idealmente con il Garigliano, in esecuzioni curate ed intarsiate, tra vintage e modernariato verace.

Quindi, caro lettore, “Pigliate ‘sto blues”, ché sarai coinvolto in mood a stelle e strisce; e siamo appena all’inizio, nel quale l’armonica grintosa sa il fatto suo, mentre “Sorelli’” s’addentra in ponderazione dialettica in una culla chitarristica di tutto rispetto.

Invece, “Tengo ‘nu problema” dondola efficacemente per stimolare il battito del piede, senza coronarsi di abbondanza orchestrale, e già questo fa parte della serie “minimo sforzo, massima resa”. Magari, qualcuno che non mastica il napoletano, son certo che non sarà disturbato, poiché ciò che conta è il feeling empatico che il duo trasmette con un vernacoliere diretto ed istintivo, come nella semplice “Hai ragione tu”, pregna di pathos vibratile.

Eh… beh!... il “Blues vecchio” sa ancora suscitare emozioni, e i ragazzi lo ribadiscono ai titoli di coda con un dischetto che può (L)ambire alla diffusione oltreconfine a testa più che alta, in quanto chi si esprime senza mezzi termini e con la testa mai china è già sinonimo di coerenza, schiettezza e compattezza d’intenti. Quelli, cioè, di difendere le natie radici senza obliarle con le sirene del facile mercato.

E’ una delle forze lapalissiane che ostenta con orgoglio il duo campano, mentre per le altre le lascerò ca(r)pire a chi si approccerà a “Napoli folk blues vol.1”: un pentagono sonoro con più lati sorprendenti. La geometria non è un reato… (Max Casali)