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LAINO & BROKEN SEEDS  "Sick to the bone"
   (2021 )

La band bolognese Laino & Broken Seeds torna sulle scene, con un nuovo formidabile album “Sick to the Bone” (prodotto per l’etichetta tedesca Off Label Records) che vede il contributo prezioso del produttore visionario J.D Foster (Calexico, Lucinda Williams, Vinicio Capossela). L’album viene registrato tra Italia e Stati Uniti poco prima del primo lockdown, e affonda le radici nel blues classico, lasciando un linguaggio originale. Spesso il musicista fondatore Andrea Laino si spinge oltre paesaggi psichedelici, per un gusto musicale notevole e di grande rilievo. Dopo aver messo su la band nel 2014 e dopo aver esordito nel 2017, con l’album “The Dust I Own”, la band esce allo scoperto con questo nuovo lavoro, carico di sfumature ed espressioni differenti, che narrano un ambiente post apocalittico, su una natura allucinata e fuori dal mondo.

Al suo interno troviamo sonorità vintage ruvide, già affrontate nel precedente disco, e si toccano anche tematiche sperimentali.La band bolognese Laino & Broken Seeds torna sulle scene, con un nuovo formidabile album “Sick to the Bone”, prodotto per l’etichetta tedesca Off Label Records e vede il contributo prezioso, del produttore visionario J.D Foster (Calexico,Lucinda Williams,Vinicio Capossela). L’album viene registrato tra Italia e Stati Uniti, poco prima del primo lockdown e affonda le radici nel blues classico, lasciando un linguaggio originale. Spesso il musicista fondatore Andrea Laino, si spinge oltre paesaggi psichedelici, per un gusto musicale notevole e di grande rilievo. Dopo aver messo su la band nel 2014 e dopo aver esordito nel 2017, con l’album “The Dust I Own”. La band esce allo scoperto con questo nuovo lavoro, carico di sfumature ed espressioni differenti, che narrano un ambiente post apocalittico, su una natura allucinata e fuori dal mondo. Al suo interno troviamo sonorità vintage ruvide, già affrontate nel precedente disco e toccano anche tematiche sperimentali.

Con lo studio attento di quest’opera troviamo subito l’apertura graffiante di “Spells in Magic”, dove il groove corposo di basso e batteria si avvolge al tempo roccioso e caldo della voce. Sul bridge la chitarra impazzita si agita su una struttura godibile, fino a un ritornello ampio che lascia forti vibrazioni. Segue “Way Up Above”, un brano ipnotico che si regge sul giro polveroso della chitarra stile ZZ TOP, mentre la title track “Sick to the Bone” cavalca l’onda sognante del blues rock, quello più old school, che arriva dal passato. Il giro di basso magnetico si libera silenzioso, su una struttura ripetitiva ma di valore unico.

“Lost Dead Island” invece è una composizione ritmata, dove la linea vocale melodica si innalza sopra cieli stellati e si culla leggera sul solo di chitarra prezioso. La seguente “Winanta” lancia una sfuriata graffiante, sopra un giro oscuro e energico. Qui troviamo la collaborazione incredibile del musicista Afnorock, che inserisce un testo grottesco e particolare.

Verso la chiusura ci soffermiamo sul brano migliore di questo disco. “Sleepthinkers” esplode su atmosfere grandiose, per un brivido enorme che tocca l’anima. Il solo di chitarra suggestivo completa a dovere la composizione. Prima di chiudere non passa inosservata la stupenda “Singin the Blues Around Booze”, una traccia sensibile incentrata su una tematica soul e un organo virtuoso che completa il viaggio cosmico. Chiude “Music Makes You High”, altra traccia con forti contaminazioni ricercate, il tiro country sporco arresta la sua corsa, sopra un deserto bollente e afoso. Una degna conclusione a un lavoro personale, studiato alla perfezione sopra le ali dell’entusiasmo, che mette in luce la grande tecnica sopraffina di questo collettivo. (Simone Catena)