recensioni dischi
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STEFAN ROMER  "Six gun shots"
   (2021 )

Un esperimento minimal realizzato partendo da sei colpi di pistola. Questo è “Six gun shots”, il lavoro di Stefan Rӧmer uscito per Corvo Records, che ci fa ascoltare 6 spari, per poi proporre delle pesanti modifiche ad ognuno dei colpi, cambiando modalità ogni volta, sebbene alcune appaiano molto simili.

Nel primo e nel quarto sparo, la dilatazione temporale fa percepire piombo e aria; nella prima in maniera morbida, nella quarta invece si sente lo stridore dello sparo con l’aria, quasi fosse anch’essa solida.

Elaborando il secondo sparo, Stefan ottiene un drone più trivellante, si percepisce il moto rotatorio della pallottola, e alla fine ritorna indietro con il reverse (ogni traccia dura poco più di 5 minuti). Nel quinto sparo, Rӧmer cambia le atmosfere di pressione, poi riesce a simulare il decollo di un aereo.

Nel terzo e nel sesto infine, egli si è divertito a digitalizzare il rumore naturale, usando la sintesi granulare: nel terzo, trasforma il rumore in un quasi-suono, e si sente chiaramente la “virata della manopola”, il tocco in diretta, per poi rilasciare negli ultimi 20 secondi il rimbombo “naturale” (è pur sempre una dilatazione).

Nel sesto invece, dopo la digitalizzazione, l’onda sonora viene fatta diventare un secco suono rapido, senza alcuna eco, e tagliato a intermittenza. Con pochissimo materiale, appena sette secondi di sei spari, Stefan Rӧmer ottiene una drone music di mezz'ora. Con la fantasia e la tecnica abbinate si può tutto. (Gilberto Ongaro)