recensioni dischi
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STEFANO SALETTI & BANDA IKONA  "Mediterraneo ostinato"
   (2021 )

“Mediterraneo ostinato” è il nuovo album di Stefano Saletti e dalla Banda Ikona. Cantato in Sabir, un’antica lingua franca del Mediterraneo, utilizzata dai marinai e riportata in vita da Stefano Saletti, il disco si presenta come una sorta di manifesto artistico di idee e tradizioni culturali che trascendono qualsivoglia identità locale e attraversano i confini per descrivere uno spazio unico e omogeneo, in cui il mare diventa luogo d’incontro, unico paradigma possibile per un tesoro comune su cui tendere mani e costruire ponti. Quel passato di arte, cultura e scambi è qui idealizzato e rievocato come slancio, come qualcosa a cui tendere naturalmente. La lingua è l’elemento più impattante, da questo punto di vista, ma a ciò non può non aggiungersi una strumentazione corposissima, anch’essa capace di unire e legare tre continenti. Protagonista assoluto è stato lo stesso Saletti, che ha cantato e suonato bouzouki, oud, saz, chitarre, piano, percussioni, coadiuvato dalla ricchissima Banda Ikona. Il risultato complessivo, tra world music e folk nell’accezione più ampia dei termini, è sorprendente, con alcuni picchi che coincidono con l’opener, “Anima de moundo”, ispirata ai verso del poeta curdo Abdulla Goran, “Boulegar”, che invece omaggia una melodia tradizionale curda, il piglio marziale e militante della titletrack, “Nare nare”, cantato in armeno e impreziosito dal tradizionale duduk, e “S’i’ fosse foco”, il celeberrimo sonetto di Cecco Angiolieri. Ma non c’è nulla che sia fuori posto: “Mediterraneo ostinato” è un lavoro dal fascino enorme e dai significati profondi, ascolto essenziale per chiunque abbia familiarità con questo tipo di sonorità e di colori. (Piergiuseppe Lippolis)