recensioni dischi
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HITRA  "Transparence"
   (2021 )

“Transparence” è il nuovo album degli Hitra, inedito quartetto formato dall’italiano Alessandro Sgobbio, dal chitarrista islandese Hilmar Jensson e dai norvegesi Jo Berger Myhre (basso) e Øyvind Skarbø (batteria). Hitra, come la settima isola più grande della Norvegia, è un progetto che unisce jazz e improvvisazione e che suggerisce un viaggio verso luoghi ignoti e inesplorati. L’album si apre con “Lebtit”, con la chitarra cullata da un ruvido tappeto di suoni, e prosegue con “Setu”, in cui l’improvvisazione mostra il suo lato migliore nell’incessante alternarsi di alti e bassi, mostrando quelli che si riveleranno alcuni degli elementi chiave di tutta l’opera. “Kunftiges” riprende lo schema dell’opener, approdando in ambienti post-rock e ricamando di una leggera psichedelia un percorso che, con “The Perfect Light of Sandstad”, conosce la sua parentesi più cupa, nella solitudine di una città avvolta dalla notte. La seconda metà di “Transparence” si apre col lento climax di “Cité Des Poètes”, in un jazz educato e incalzante, prima dei due momenti in cui è l’improvvisazione a dominare la scena (“Labtayt” e “To See Was to Be”). La chiosa è affidata alla deliziosa “Lebenslauf”, con un dialogo fra chitarra e piano, mentre il resto della sezione ritmica disegna contorni densi di colore ed emotività. “Transparence” è un debutto, ma non dà l’impressione di esserlo: i quattro musicisti riescono a esprimersi nel migliore dei modi e a esaltarsi a vicenda, confezionando un prodotto già solidissimo. (Piergiuseppe Lippolis)