INTERPRETI VARI "Love you - A tribute to Syd Barrett"
(2021 )
L’ambizioso progetto pubblicato grazie alla prestigiosa etichetta inglese Gonzo Multimedia, è la concretizzazione di un’idea di Dario Antonetti, “il Syd Barrett italiano”, come qualcuno lo ha definito, noto musicista e cantautore psichedelico, e di Nino Gatti, altrettanto noto negli ambienti pinkfloydiani per essere uno dei Lunatics, collezionista, scrittore nonché profondo conoscitore della grande band inglese. Avendo da tempo esperienza della musica di Dario Antonetti e del suo enorme affetto per Syd Barrett, mi ha incuriosito molto questa operazione, ideata appunto come tributo alle composizioni del grande ed influente artista inglese. Non deve essere stato facile contattare musicisti e band di mezzo pianeta per poi assemblare materiale tanto differente, anche perché l’unica condizione posta loro è stata che il tributo doveva essere un sincero atto d’amore, un qualcosa che doveva venire dal cuore. Il risultato è quindi un viaggio assolutamente psichedelico, quasi spirituale, nel mondo di Syd Barrett, in quella sua musica che negli anni ’60 ha sconvolto la Swinging London e che lo ha reso in qualche modo immortale. Il materiale assemblato abbraccia una moltitudine di generi e stili, in modo da rendere il tutto oltremodo interessante e curioso. Così, dopo cinquant’anni da ‘The Madcap Laughs’ e da ‘Barrett’, ogni canzone composta da Roger Keith “Syd” Barrett si è vestita a nuovo, grazie alla sensibilità di chi effettivamente ha fatto proprie quelle armonie, quelle storie inquietanti ma anche ironiche, che da sempre abitano in un altro pianeta. Come già detto, le modalità espresse dai vari artisti che hanno eseguito i brani di questa compilation, sono le più disparate. La maggior parte ha mantenuto le caratteristiche dei propri linguaggi, immaginando e creando un impatto con la scrittura di Barrett. Potrà quindi succedere che si passi dal rock classico (anche se... obliquo) dei bolognesi Stereokimono ad una straordinaria ed altrettanto spaziale versione “avantguard” di ‘Astronomy Domine’ di Boris Savoldelli & Umberto Petrin. Dal profumo folk di ‘Late Night’ di Duncan Maitland, al visionario rock cantautorale di Dave Harris, già con Richard Wright nel progetto Zee, che con i suoi Zeus Be Held interpreta ‘Two Of A Kind’. Oppure l’elettronica stralunata degli inglesi Phosphene alle prese con ‘Rats’. Giusto per dare un’idea della variopinta assemblea artistica che il padre dei Pink Floyd ha saputo raccogliere. Tutti hanno comunque mostrato una comune, evidente inclinazione per l’arte aliena di Syd Barrett ed una naturale attitudine a non prendersi troppo sul serio. Merce rara di questi tempi. In sintesi: una compilation utile per sprigionare opportunamente i nostri scampoli di energia repressa. Una curiosità: l’autore del disegno di copertina è Matteo Regattin, mentre la copertina del booklet interno è opera di Ian Barrett, artista a sua volta e nipote di Syd. (Mauro Furlan)