FLYING CIRCUS "Flying Circus"
(2021 )
A meno di un anno dalla loro ultima fatica discografica, sono tornati i Flying Circus, formazione progressive e hard rock tedesca attiva da ormai trent’anni. L’ultimo lavoro della band, intitolato proprio “Flying Circus”, consiste in una raccolta di vecchi brani, nuovamente registrati per l’occasione, per quella che, a tutti gli effetti, è la raccolta “best of” della band. A essi va aggiunto “Seasons”, pubblicato con un mese di anticipo rispetto a “Flying Circus” e, di fatto, unico brano realmente nuovo fra i quindici totali, condensati in poco meno di ottanta minuti. Aperto dalla lunga cavalcata prog “The World Is Mine” e suggellato dal mid-tempo più fedele a schemi hard rock di “The Jewel City”, l’album percorre pressoché l’intera discografia della band, forse non trascinata da particolari acuti, ma segnata da un’invidiabile regolarità. Fra i brani migliori inclusi nella raccolta figura “Dystopia”, dalle evoluzioni piuttosto articolate e imprevedibili, nonostante un percorso relativamente breve, la psichedelia di “Cut It Deep” e brani più corposi, come la cinematografica “Follow the Empress”, o l’ennesimo viaggio in direzione progressive (e nel passato) di “The Hopes We Had (in 1968)”, insieme alla più esplosiva “Pride of Creation”. “Flying Circus” scandaglia all’interno della produzione della band tedesca per selezionarne i passaggi migliori e li mette in fila in questo lavoro, che celebra trent’anni di carriera e anticipa un nuovo lavoro di inediti atteso per i prossimi mesi. (Piergiuseppe Lippolis)