recensioni dischi
   torna all'elenco


PONTECORVO  "Ruggine"
   (2021 )

Da circa un lustro il power-trio brianzolo dei Pontecorvo porta avanti un discorso “roccioso”, dalla grande potenza espressiva con l’identità di granitici piromani di noise, stoner, blues-core e striate punk. A quattro anni dal vinilico debut-e.p., tornano ad accendere altri 7 fuochi con “Ruggine”, mostrando una forma più smagliante, nonostante la sopraggiunta variazione della line-up. Ora, Lor Signori: Fili (voice, guitar), Ale (Bass) e Fra (Batteria) addensano “ruggine” con un marasma sonoro corrosivo, plasmato con sarcasmo, inquietudine e distorsioni a go-go. Con la prima traccia “Cade” i ragazzi iniziano a spalmare passate di blues-core taglienti che martellano incessantemente con una pacca disinibita simil Super Elastic Bubble Plastic e, come se non fossero ancora paghi dell’efferata spudoratezza in canna, rimarcano ulteriore violenza strutturale con “Gavison blues” che, a metà tragitto, rallenta quasi a voler concedere una tregua alle nostre orecchie, assaltate da un muro esecutivo invalicabile: un formulario a doppia velocità proseguito anche in “Freddo”, con sfregiate stoner a braccetto con mitraglie di rock-screamy dal vigore inossidabile. Quello dei Pontecorvo è un coriaceo assalto frontale senza respiro, e non fanno distinzioni di giorno: anzi! Perché non di “Martedi”? Per salvarci dalla loro morsa prorompente, a “Qualche santo” occorrerà pur rivolgersi se ne vogliamo uscire intatti. Occhio! Che la massa d’energia profusa non è (e non sarà) un fuoco di “ Paglia” poiché, neanche qui, i Nostri han voglia di domare il fuoco appiccato. Con tale pira, sarà dura “Prendere sonno” grazie ai Pontecorvo, e non basteranno litri di solvente per scalfire tutta la ruggine accumulata in questo “maledetto” quarto d’ora d’ascolto. Lasciatevi ossidare. (Max Casali)